"L’on. Guglielmo Picchi ha rivolto, dalle pagine del suo blog, un ennesimo attacco ai giornalisti che osano porgli delle domande scomode. A farne le spese questa volta é Andrea Verde di cui conosciamo la verve polemica, ma anche l’impegno civile e la passione con cui partecipa alla vita politica della comunità italiana in Francia. Chiamato in causa da un articolo pubblicato da ItaliaChiamaItalia venerdì scorso, in cui gli si chiedeva conto delle numerose missioni effettuate all’estero in questi anni, e lo si invitava a tracciare un bilancio del lavoro svolto per gli italiani all’estero, il deputato Picchi, forse perché punto nel vivo, si é prodigato in un attacco personale nei confronti dell’autore dell’articolo Andrea Verde che ci lascia molto perplessi". Questo è quanto si legge in un comunicato di Futuro e Libertà in Europa.
"Ci saremmo aspettati una replica di contenuti, con argomentazioni politiche solide che potessero smentire i numerosi detrattori dell’on. Picchi e non certo un esercizio di dietrologia in un italiano, per giunta, assai stentato a dimostrazione che per prima cosa il deputato toscano residente a Londra avrebbe bisogno di ripartire dai fondamentali della lingua italiana.
Troppo facile attaccare le persone dal punto di vista personale per evitare di affrontare temi spinosi: il deputato Picchi usa lo stesso metodo anche con i rappresentanti di Fli nel Regno Unito, che chiedono invano di potersi confrontare con lui da alcuni mesi, ricevendo solo dinieghi ed insulti.
Per noi questo atteggiamento denota una grande arroganza che nasconde una debolezza politica ed una mancanza di etica repubblicana. La libera stampa svolge un servizio importante a favore delle nostre comunità all’estero. I portali di informazione, nella maggior parte dei casi, non ricevono finanziamenti, e i loro collaboratori prestano la loro opera gratutitamente animati solo dalla passione civile.
Il lavoro di chi fa informazione online e dei giornalisti merita rispetto sia quando ci incoraggiano, sia quando ci criticano. L’on. Picchi che é residente nel Regno Unito e che prende spesso a modello la cultura liberale inglese, dovrebbe sapere, meglio di ogni altro, che in Inghilterra nessun politico oserebbe mai rivolgere attacchi personali ad un giornalista. Ne andrebbe di mezzo la sua reputazione".
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