Dopo la presentazione fatta giorni fa da Bersani (PD) e poi da Berlusconi (PDL), anche il MAIE ha, in queste ore, presentato un piano di azioni urgenti da mettere subito in atto per questa legislatura, focalizzando le necessità specifiche della collettività residente all’estero, ma non solo.
Questi 8 punti, oltre ad essere presentati in parlamento attraverso i legislatori del MAIE, saranno portati all’attenzione dei maggiori leader politici italiani – Bersani, Berlusconi, Monti, Casini – e verranno consegnati personalmente nelle mani del prossimo Presidente della Repubblica, in occasione delle consultazioni.
Il presidente del Movimento Associativo Italiani all’Estero, l’on. Ricardo Merlo, in una nota, ha spiegato: “Voglio solo ricordare che questa proposta sarà sostenuta al Senato e alla Camera dai nostri parlamentari – Zin, Borghese, Nissoli e dal sottoscritto – e verrà discussa ed approfondita in occasione dei prossimi congressi MAIE. Invito anche tutti i parlamentari eletti all’estero degli altri partiti a sostenere e arricchire le nostre proposte. Certo per la realizzazione di questo programma diventa fondamentale ripristinare il Ministero gli Italiani nel mondo. Qualsiasi proposta da noi presentata, infatti, avrebbe maggiore autorevolezza e risonanza se fosse supportata da un nostro Ministro”.
Il MAIE passa all’azione. Ecco qui di seguito gli 8 punti proposti dal Movimento:
1) Abrogazione dell’IMU sulla prima casa in Italia degli italiani residenti all’estero.
2) Diritto all’assistenza sanitaria e all’assegno di riparazione storica (pensione sociale) per gli anziani emigrati con risorse economiche insufficienti. Questo non significa altro che applicare l’art. 32 Costituzione che prevede che “La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti.” La salute è diritto fondamentale di ciascun cittadino, che prescinde dal luogo di residenza, tutelato dalla Costituzione.
3) Modifica della legge n.91/ 1992 sulla cittadinanza. Consentire alle donne italiane emigrate di trasmettere la cittadinanza anche ai propri figli nati prima del 1948. Attualmente, viene riconosciuta l’applicabilità del principio di parità tra uomo e donna, nella trasmissione della cittadinanza, a partire dall’entrata in vigore della Costituzione Italiana (1948). Una condizione che, oltre a essere in contrasto con le stesse disposizioni costituzionali, si scontra anche con le norme internazionali, quali la Convenzione, adottata nel 1979, dall’Assemblea Generale dell’ONU, per l’eliminazione di tutte le forme di discriminazione nei confronti delle donne, e ratificata dall’Italia nel 1985.
4) Riforma della politica: riduzione del numero dei parlamentari eletti in Italia e riforma del voto degli italiani all’estero. La riforma della politica, a partire dalla riduzione del numero dei parlamentari di Camera e Senato, non è più rinviabile. Anche questi parlamentari dovrebbero essere eletti col voto di preferenza come avviene nella Circoscrizione estero. Contemporaneamente è necessario riformare il sistema di voto all’estero, prevedendo in sistema misto, con la possibilità di votare in Consolato o per corrispondenza, applicando l’inversione dell’opzione.
5) Riduzione del 50% dei rimborsi elettorali ai partiti e ai movimenti politici garantendo pari condizioni alle organizzazioni politiche che concorrono nella circoscrizione estero.
6) Approvazione di una legge per promuovere e tutelare il Made in Italy e l’Italian Style realizzato all’estero con prodotti e specifiche italiane.
E’ quindi necessario:
• istituire un Ente nazionale certificatore del marchio “MADE IN ITALY” con competenze nelle diverse filiere produttive,
• creare un marchio specifico per la gastronomia italiana all’estero
• tutelare la corretta informazione dei consumatori italiani e stranieri
• punire lo scorretto utilizzo di tale marchio che induca la convinzione nel consumatore che si tratti di un prodotto italiano.
7) Creazione della Banca Italiana all’estero. Partendo da una riflessione sistematica sulla crisi che ha colpito le imprese italiane, si propone l’istituzione di una Banca pubblica che attui una politica di sviluppo per le impresse operanti all’estero che operano con il 100% dei prodotti italiani, basata sull’accesso al credito agevolato e finalizzata al rilancio dell’economia nazionale.
8) Approvazione di una legge che garantisca una vera promozione della lingua e cultura italiana all’estero, che preservi la presenza culturale italiana nel mondo e costituisca così anche un ulteriore motore per il Made in Italy e per il turismo in Italia, soprattutto quello di ritorno.
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