Da anni le comunitá italiane all’estero si trovano di fronte al dilemma “iscrizione AIRE”. Quando arrivai per la prima volta in Repubblica Dominicana, ancora minorenne, per me l’iscrizione fu d’obbligo in conseguenza del richiamo alla leva militare. Per anni ho professato la necessitá, il dovere e l’obbligo di iscriversi a questo registro attraverso il quale lo Stato italiano é in grado di verificare dove è realmente residente il cittadino italiano all’estero. Quali vantaggi vi sono per gli italiani residenti in Repubblica Dominicana? Quali sono gli svantaggi?
In linea teorica i vantaggi sono semplicemente impositivi, si puó usufruire di tutti i servizi consolari ed in Repubblica Dominicana in particolare vi sono sempre state delle semplificazioni per i cittadini che desiderano richiedere il rinnovo del proprio passaporto senza dover tornare in Italia con un ETD (Emergency Travel Document). Se pensiamo poi a ció che é accaduto ad Haiti nel 2010, nel peggiore dei casi l’iscrizione A.I.R.E. puó diventare un’importante fonte di informazione riguardo la localizzazione di cittadini italiani che potrebbero avere urgente bisogno di assistenza da parte delle nostre autoritá in caso di eventi tragici. Questi peró sono casi sporadici e comunque di non facile previsione.
Il problema reale é il capitolo “svantaggi”. Fino ad un anno fa, l’iscrizione AIRE era un vero e proprio rompicapo circoscritto a coloro che non volevano assolutamente perdere il pieno diritto alla nostra sanitá pubblica. A complicare le cose, alla luce delle disposizioni dello scorso anno in merito al rilascio di Visti Shengen per l’Italia da parte del Consolato di Spagna, l’iscrizione all’A.I.R.E. si é trasformata in un palese ostacolo al diritto di libera circolazione per i familiari di cittadini italiani residenti in loco.
Il visto che puó richiedere un familiare di cittadino italiano residente in Repubblica Dominicana é quello turistico (Tipo C), il quale é sempre stato considerato “agevolato” dal nostro Ministero e veniva rilasciato praticamente in automatico dalla nostra Ambasciata.
Le categorie di familiari aventi diritto al visto (senza “se” e senza “ma”) che stanno incontrando difficoltá sono:
• I coniugi di cittadini italiani residenti in Repubblica Dominicana (iscritti A.I.R.E.)
• I figli minori di 21 anni (o discendenti in generale) di cittadini italiani o di cittadini stranieri coniugi di cittadini italiani residenti in Repubblica Dominicana (iscritti A.I.R.E.), o a carico.
• I genitori (e ascendenti in generale) a carico di cittadini italiani o di cittadini stranieri coniugi di cittadini italiani residenti in Repubblica Dominicana (iscritti A.I.R.E.).
Grazie al mio lavoro ho avuto la possibilitá di conversare con diversi cittadini italiani iscritti all’AIRE ai quali, a partire dal mese di giugno dello scorso anno, é stato negato il visto ad un familiare appartenente ad una delle categorie sopra descritte.
Il 06 agosto dello scorso anno, il Ministero degli Affari Esteri dirama un messaggio attraverso il quale ufficializza l’entrata in vigore del DL 89/2011, convertito, con modificazioni, in legge 2 agosto 2011 n.129 ed allega importanti novitá operative per la gestione di richieste di visti d’ingresso in favore di cittadini stranieri, familiari di cittadini UE. Tale normativa prevede, tra le altre cose, l’abrogazione dell’obbligo di visto nazionale (tipo D) per “Motivi Familiari”, sostituendolo con un visto di turismo “agevolato”.
Se l’esperienza professionale e la testimonianza dell’utenza che usufruisce dei miei servizi non é sufficiente, un’ulteriore prova del fatto che il Consolato di Spagna non stia collaborando per far rispettare normative proprie del nostro ordinamento nazionale nè tantomeno le direttive preposte dall’UE é che il MAE abbia deciso, unicamente per il caso della Repubblica Dominicana, che la nostra Rappresentanza Consolare potrá continuare a rilasciare Visti per Motivi Familiari, dopo tutta una serie di concessioni negate dagli spagnoli nei casi di matrimonio o figli in comune tra cittadini italiani residenti in Italia e cittadini dominicani (fatti realmente accaduti tra i mesi di settembre ed ottobre dello scorso anno).
Se non ci fossero stati problemi con il rilascio dei visti da parte del Consolato di Spagna, é normale pensare che il MAE non avrebbe mai concesso ad una propria rappresentanza all’estero di continuare a rilasciare visti di lunga durata utilizzando procedure e regolamenti in maniera retroattiva.
Purtroppo peró gli iscritti A.I.R.E., secondo l’interpretazione delle normative vigenti, non possono richiedere per i propri familiari un visto per “Motivi Familiari”, essendo giá riuniti con essi. Questo sarebbe possibile solo riacquisendo formalmente la residenza in Italia, punto sul quale ci sarebbe da discutere, dato che il DL n.30 del 2007 offre una “scappatoia” non riconosciuta dalla nostra Ambasciata.
Fin dal momento in cui il Consolato di Spagna si é preso carico dei Visti Shengen per conto dell’Italia, si sono potute riscontrare diverse incongruenze informative, attuative e procedurali fornite da tutte le istituzioni preposte al rilascio del Visto e/o a fornire delucidazioni in merito a questa materia.
Per esempio, mentre l’Ufficio Relazioni con il Pubblico (URP) del MAE spiega all’utenza che determinati visti vanno rilasciati secondo quanto previsto dal DL n.30 del 2007 e dalla Direttiva 2004/38/CE, previo consegna di pochissimi documenti (Formulario di richiesta di visto, dichiarazione di alloggio, riservazione aerea di andata e ritorno, copia documenti identitá, atto di stato civile dimostrante la relazione di parentela), il Consolato di Spagna insiste in un’applicazione ambigua della Direttiva 2004/38/CE, chiedendo documenti aggiuntivi (tra i quali, prova di solvenza economica dei richiedenti o certificazione di avvenuta trascrizione di atto di stato civile) e, in alcuni casi, negando il diritto alla libera circolazione attraverso conseguente diniego del visto per presunzione di “rischio migratorio”.
Coloro che si sono avvicinati all’agenzia VSF GLOBAL (agenzia privata che riceve le richieste per conto del Consolato di Spagna) per accertamenti riguardanti la documentazione da presentare, hanno ricevuto solo ed esclusivamente una lista di documenti previsti per normali richieste di Visto Shengen.
Presentando le richieste di visto al Consolato Spagnolo, si é reso inapplicabile l’esercizio di diritti chiaramente definiti nel DL n.30 del 2007. Tutti i connazionali che hanno avuto esperienze con il Consolato di Spagna hanno pagato la somma di circa EURO 90 (costo imposte + pago onorario agenzia VSF GLOBAL), contrariamente a quanto previsto dall’art.5 del DL n.30 del 2007. Inoltre, vanno calcolate spese di assicurazione medica internazionale (la stessa VSF GLOBAL offre le predette assicurazioni) ad un costo a partire da EURO 100, e la necessitá di far tradurre alcuni documenti italiani da Interpreti Giudiziali riconosciuti dalla Repubblica Dominicana (é il caso di atti di stato civile italiani, certificati medici, dichiarazioni di alloggio quando includono annotazioni aggiuntive; ecc.).
Altro costo che si aggiunge, in caso di diniego del visto, é l’eventuale necessitá di un ricorso contro il Consolato di Spagna. Nel loro caso, esiste una doppia modalitá di ricorso (prima interna presso le sedi del Consolato e poi, eventualmente, in Spagna presso un loro tribunale). Come potrete immaginare, a parte la macchinositá di questi ricorsi, sarebbe necessario contrattare dei legali in loco ed in Spagna con ritardi e spese innecessari.
A questo punto, mi sento di insistere e tornare a chiedere al nostro Ministero degli Esteri: non sarebbe ora di rivedere la situazione che si sta vivendo in Repubblica Dominicana, dove non si sta facendo altro che disincentivare le iscrizioni all’A.I.R.E.? Se i parametri utilizzati per decidere la chiusura dei Consolati italiani in giro per il mondo sono, tra gli altri, il numero di iscritti A.I.R.E., una possibile futura riapertura di una nostra rappresentanza consolare o rafforzamento di eventuali servizi che verranno preposti dal MAE a partire dal prossimo anno non sono nemmeno minimamente ipotizzabili.
*Laurea in Diplomazia e Relazioni Internazionali presso l’Universidad Católica Santo Domingo, Specializzazione in Diritto Migratorio e Consolare. Iscritto A.I.R.E. dal 1998
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