L’amico Amato Berardi, deputato PdL eletto nel Nord e Centro America, ha organizzato una conferenza stampa alla Camera dei Deputati per lanciare un allarme: occhio, l’attuale esecutivo non ha alcun rappresentante istituzionale per ciò che riguarda gli italiani all’estero.
In un comunicato congiunto di Berardi e Basilio Giordano – senatore PdL eletto nella stessa ripartizione estera e residente in Canada – si spiega che con il governo Berlusconi c’era il sottosegretario agli Esteri con delega agli italiani nel mondo, Alfredo Mantica, a fare da ponte fra i connazionali residenti oltre confine e la Farnesina. E adesso?
Ciò che scrivono i due parlamentari PdL ha un senso: non esiste nel governo Monti alcuna figura istituzionale che rappresenti il mondo dell’emigrazione. Ed è legittimo fare sentire la propria voce, legittimo organizzare un’iniziativa per trasmettere il proprio pensiero. Tuttavia, a Berardi – ma anche a Giordano – vogliamo dire: state attenti. State attenti perchè è facile cadere nella demagogia. Vi siete dimenticati che al ministero degli Esteri è stato nominato Giulio Terzi di Sant’Agata?
Terzi Sant’Agata ha una enorme esperienza per ciò che riguarda gli italiani nel mondo. Berardi soprattutto lo sa bene: con lui ha lavorato negli Stati Uniti a favore della comunità italoamericana. Per Berardi l’ex ambasciatore d’Italia a Washington "è un amico", come ha dichiarato lo stesso deputato in una recente nota.
E’ vero, non esistono deleghe particolari, nessuno è stato nominato ufficialmente ministro o viceministro per le questioni legate agli italiani all’estero: ma Terzi Sant’Agata siamo certi dedicherà una parte importante del suo tempo anche alle questioni che interessano da vicino le comunità italiane residenti nei cinque continenti. Il solo fatto di voler essere presente alla prossima assemblea plenaria del Cgie (Consiglio Generale degli italiani all’estero) dovrebbe fare capire a tutti che per gli italiani nel mondo il ministro Terzi Sant’Agata è una garanzia. Almeno, le premesse sono ottime. Vedremo se il lavoro del titolare della Farnesina andrà verso la direzione che tutti noi auspichiamo: quella di dare la giusta attenzione all’universo degli italiani nel mondo, per l’Italia una risorsa incommensurabile, che per troppi anni non è stata seguita abbastanza.
Allo stesso tempo, siamo sicuri che il ministro degli Esteri del governo Monti saprà dire no quando ci sarà bisogno di farlo. Certamente lui sa bene che anche nel mondo dell’emigrazione esistono tanti carrozzoni che andrebbero eliminati, o almeno smontati per poi essere ricostruiti con nuove regole, nuovi meccanismi. Di recente il capo della diplomazia italiana ha fatto capire che va bene dare importanza agli italiani nel mondo, ma per quanto riguarda i soldi non c’è trippa per gatti: la situazione economica attuale richiede il massimo rigore. Bene così.
In conclusione, all’On. Berardi: ricordati, Amato, che un filo diretto con Terzi Sant’Agata può valere dieci volte quello con un sottosegretario agli Esteri con delega agli italiani nel mondo. Sono sicuro che tu sei d’accordo con me.
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