Non c’è solo l’Argentina per il Movimento delle Libertà, che continua a guardare a tutto il Sud America e da oggi si muove in particolare verso Uruguay e Brasile. Proprio in terra brasiliana nelle prossime settimane sarà Eugenio Sangregorio, Coordinatore MdL Argentina, che visiterà la città di San Paolo e la sua provincia, dove è molto nutrita e organizzata la comunità italiana.
"Il Movimento delle Libertà – spiega Sangregorio, che durante la sua visita in Brasile sarà accompagnato dai suoi più stretti collaboratori – non vuole darsi confini. All’insegna del nostro motto, vogliamo essere presenti ovunque ci sia un italiano nel mondo. E’ per questo che non possiamo non guardare anche al Brasile, Paese in forte crescita in cui importanti esponenti della comunità italiana si sono distinti per eccellenza. Continua naturalmente, nel frattempo, l’organizzazione del movimento a Buenos Aires e nelle principali città italiane. Un lavoro che portiamo avanti con discrezione, senza troppo rumore, ma con costanza e con la dovuta cura nei rapporti con coloro che ci hanno già dimostrato di voler fare parte della nostra squadra".
"Il nostro progetto – sottolinea l’esponente MdL – convince sempre più connazionali: imprenditori, liberi professionisti, esponenti delle più conosciute e diffuse associazioni italiane, che si rivedono nei nostri valori e che hanno capito che non si può, nel 2013, con la situazione di crisi che vive l’Italia, parlare solo di pensioni e assistenza agli indigenti. Perchè ormai gli indigenti aumentano ogni giorno anche in Italia. Piuttosto bisogna puntare sul rapporto fra Italia e Argentina, bisogna saper costruire – utilizzando contatti politici e imprenditoriali – una corsia preferenziale fra i due Paesi, quel famoso ponte commerciale, economico, politico, sociale e culturale che più volte abbiamo spiegato nei nostri interventi".
Tornando alla sua visita in Brasile, Sangregorio spiega: "Stiamo già sondando il terreno, programmando incontri politici e non solo. L’obiettivo resta quello di creare una squadra forte e compatta, che possa essere, quando arriverà il momento, una macchina organizzativa efficiente capace di promuovere e realizzare il sogno di tanti connazionali, che poi dovrebbe essere quello di tutti gli italiani: una comunità sparsa nel mondo a rafforzare l’immagine del proprio Paese, unita e solidale – conclude – , che trova nei propri rappresentanti istituzionali le risposte ai propri bisogni e l’orgoglio delle proprie radici".
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