"Caro Direttore, Dopo 21 anni in RAI e 58 anni vincolato alla RAI, per me la chiusura della Sede RAI America Latina e di RAI International, è stato un colpo basso. Sapevamo da ormai oltre un anno che andava tutto a ramengo, ma, siccome l’aria di chiusura circolava da tanto tempo, mai nessuno della ventina di persone vincolate alla Sede, avrebbe mai pensato che si chiudeva definitivamente". A scrivere è Stefano Casini che affida alle pagine della "Gente d’Italia", quotidiano delle Americhe diretto da Mimmo Porpiglia, il suo amaro sfogo sulla sorte di Rai Internazionale.
"L’avventura RAI in questo continente iniziava nel lontano 1964 quando l’allora direzione generale in mano a personaggi storici e unici come Delle Fave, decideva che, dopo aver fondato la sede di New York, occorreva una seconda sede nel continente piú italiano del mondo, l’America Latina. Mio padre, Luigi Casini, era Direttore della Sede RAI della Regione Marche e la nostra famiglia abitava ad Ancona. Il Consiglio d’Amministrazione decise di dare l’incarico a Luigi Casini di iniziare attivitá in questo continente. Quasi mezzo secolo fa il continente era in piena effervescenza politica e l’unico paese in pace e senza grossi problemi, era l’Uruguay: Montevideo era una specie di Bruxelles, come lo è tutt’oggi, con la Segreteria Amministrativa del MERCOSUR. Luigi Casini decise di piantare radici a Montevideo. Con la mia famiglia arrivammo nel 1965 e la Sede fu inaugurata dal Direttore Generale Granzotto. Da allora fino al giugno scorso, la RAI, è stato un enorme punto di riferimento per l’italianitá in Sudamerica.
Programmi RAI vinsero persino alcuni Martin Fierro di APTRA, diventando, programmi come Canzonissima o Studio Uno, grandi successi di pubblico e di critica. Festivals con la partecipazione di Sergio Endrigo o Caterina Caselli e la distribuzione di materiale radiofonico e televisivo a migliaia di stazioni radiofoniche e canali televisivi. Negli anni ’70 nella Sede di Montevideo, lavoravano circa 20 persone fra amministrazione, tecnici, traduttori, annunciatori e giornalisti. L’angolo di 18 e Rio Negro era un punto d’incontro di connazionali e un folto gruppo di italiani partecipó nella storica trasmissione della finale di Italia-Brasile nel 1970! C’era persino una saletta cinematografica!
Dopo la prematura morte di mio padre Luigi Casini per via di un infarto, la sede fu diretta per alcuni anni dal Dott. Della Seta, inviato da Roma. Poi il Consiglio d’Amministrazione decise di contrattare personale locale anche per la dirigenza e vennero i direttori Ildefonso Beceiro e Gianni Raso.
Nel 1990 la RAI mi propose la realizzazione di una copertura giornalistica per tutta l’America Latina per i Giornali Radio: in quell’epoca erano 3 testate con 3 diversi Direttori. Cominciai con un fatto storico, l’attacco di terroristi Montoneros alla caserma della Tablada, vicino a Buenos Aires, in piena democrazia. Al principio erano 3 o 4 servizi al mese, ma, dopo appena un anno, realizzavo una ventina di servizi radiofonici al mese. Nel 1992 iniziai le prime attivitá televisive con la realizzazione di programmi specifici per Sorgente di Vita o la testata TG Sport. Nel 1996 si decise di fondare RAI International. Per qualche anno, i connazionali, per vedere la RAI, dovevano acquisire antenne paraboliche a prezzi elevati: piú tardi, con l’avvento dei satelliti, si passó alle TV Cavo. Il primo Direttore di RAI International fu Angela Buttiglione, giornalista di carriera: poi, il grande fautore del lancio del segnale a livello mondiale fu Roberto Morrione, recentemente scomparso: un dirigente sveglio e molto attivo che riuscí, anche con ottimi mezzi economici, a popolarizzare Mamma RAI. Poi Leone, Magliaro, Badaloni e Renzoni, ognuno con caratteristiche diverse ma con voglia di lavorare.
Con la crisi economica che, negli ultimi mesi, vede un’Italia in rovina, è arrivato matematicamente il grande taglio. Non solo chiude la RAI, ma anche il Consolato Generale d’Italia a Madrid o tutti gli uffici ICE del mondo. Dal 1990 ad oggi ho realizzato circa 4.000 servizi radiofonici e 2.000 televisivi, raccontando notizie e storie di italiani, senza contare le produzioni di 6 visite ufficiali del Papa e dei Presidenti della Repubblica Scalfaro e Ciampi. Sappiamo bene che questa crisi viene dall’epoca di Craxi, quando il nostro paese cominciava a superare il 100% di deficit sul PIL, ma nessuno avrebbe mai pensato che, in così poco tempo, andassimo in malora e cosi in basso. Non è facile controllare un paese con 22.000 auto blu (contro le 250 dell’Inghilterra) e spese ridicole come la Commissione di uno Stretto di Messina che non si fará mai. Non è facile mantenere spese di 40.000 euro a parlamentare o pagare 40 stipendi per un signore che ha lavorato 40 anni in una ditta e se ne va in pensione: o, peggio, pagare stipendi di 400.000 Euro l’anno a oltre 20 direttori parcheggiati in Rai o nel Ministero del Lavoro o in una banca, soltanto perché non piacciono a qualche politico o dirigente di turno, senza contare che molti di loro hanno vinto cause civili da milioni di Euro perché prendevano lo stipendio ma….non lavoravano!!
E cosí, l’Italia finisce sotto terra! C’é tanto… troppo da correggere perché, le 22.000 auto blu continuano a circolare e gli stipendi d’oro continuano ad essere pagati. A prescindere da tutti questi handicap, quando siamo vicino a un Default, i politici decidono di non avere soldi per pagare la luce in una Questura o un Consolato, ma continuare a pagare stipendi da 20.000 Euro al mese! In questa “faida all’italiana” perde i pezzi la Cultura, l’informazione l’Arte…..insomma perde i pezzi l’Italia e sará molto difficile poter ricostruire questa bellissima scultura millenaria con i cocci fatti da politici inutili! Cosí si uccide tutto ció che di buono abbiamo costruito ed aumentano i connazionali caduti nel dimenticatoio. Peccato!!".
ItaliaChiamaItalia, il TUO quotidiano online preferito. Dedicato in particolare a tutti gli italiani residenti all'estero. Tutti i diritti sono riservati. Quotidiano online indipendente registrato al Tribunale di Civitavecchia, Sezione Stampa e Informazione. Reg. No. 12/07, Iscrizione al R.O.C No. 200 26
Discussione su questo articolo