Franco Frattini lascia il ministero degli Esteri. Al suo posto, è arrivato Giulio Terzi di Sant’Agata, fino all’altroieri ambasciatore italiano a Washington.
Frattini riassume in un intervento pubblicato sul suo blog il lavoro svolto durante questi anni alla Farnesina, si dice orgoglioso "del lavoro fatto, della fiducia che ci siamo conquistati, della tradizione storica di cui siamo stati interpreti".
Ieri l’ex ministro si è congedato dai collabotori del ministero, dopo tre anni e mezzo vissuti insieme. Frattini sottolinea i meriti di una squadra che all’estero "si è sempre presentata accompagnata da rispetto, stima e considerazione". "Abbiamo fatto cose delle quali possiamo legittimamente andare fieri. Innanzi tutto preservando e rafforzando, per il Ministero degli Esteri, il carattere di un’istituzione "alta", al di fuori e al di sopra delle polemiche di parte, del tramestio di questa temperie politica, anche delle naturali turbolenze parlamentari". "Un’Amministrazione, quella degli Esteri, che ha dimostrato di meritare sino in fondo il sostegno straordinario che il Presidente della Repubblica ha assicurato non solo al Ministro, ma, per l’appunto, al Ministero tutto, che ha lavorato sempre e solo nell’interesse dell’Italia, anche e soprattutto nei momenti delle decisioni più difficili e più coraggiose, come quelle che abbiamo dovuto prendere quest’anno di fronte ai cambiamenti epocali che hanno caratterizzato il Mediterraneo".
"In tutte le sedi internazionali i rapporti con noi – osserva Frattini – sono stati basati su quella particolare fiducia che viene tributata solo a chi dimostra di non tradire mai la parola data e gli impegni presi. Nell’arena internazionale, chi tradisce anche una sola volta è fuori dal giro. Da tutti i miei colleghi, con i quali ho instaurato rapporti di familiarità anche personale, mi sono sempre sentito dire: quando vieni da me, sei a casa tua".
Frattini conclude il suo intervento sottolineando il fatto che, durante il suo lavoro alla Farnesina, ha "sempre avuto la certezza di non essere solo". Continuerà il suo impegno politico e istituzionale in Parlamento dove, "se mai la Farnesina dovesse dubitare di essere compresa, di sicuro io la capirò".
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