Italiani all’estero e rete consolare, Nissoli (Fi) chiede più innovazione per procedure più snelle

La deputata ha chiesto di conoscere tempi e modalità dell’applicazione anche all’estero delle innovazioni che sono state introdotte sul territorio nazionale

On. Fucsia Nissoli, Fi
On. Fucsia Nissoli, Fi

Ieri l’on. Fucsia Nissoli, deputata di Forza Italia eletta nel Nord e Centro America, ha fatto una interrogazione al Ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione ed al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale sul rafforzamento digitale della rete consolare.

L’on. Nissoli, dopo aver evidenziato il piano di “Crescita digitale 2014-2020, rilasciato dall’Agenzia per l’Italia Digitale (Agid) in attuazione degli obiettivi dell’Agenda digitale europea” e l’impatto che tale piano ha sul nostro Sistema Paese e sulla digitalizzazione del rapporto tra cittadini e pubblica amministrazione, non da ultimo l’implementazione della cosiddetta identità digitale, ha chiesto di conoscere tempi e modalità dell’applicazione anche all’estero delle innovazioni che sono state introdotte o si stanno per introdurre sul territorio nazionale.

In particolare, l’on. Nissoli ha chiesto ai Ministri Madia ed Alfano di sapere quanto segue:

“quante delle risorse del piano summenzionato, e a partire da quale data, siano destinate al rafforzamento digitale della rete consolare;

se e quando verranno completamente digitalizzati tutti i servizi gestiti dalla rete consolare, anche per conto di altre amministrazioni;

se e quando verrà assicurata la possibilità ai connazionali residenti all’estero di poter richiedere l’identità digitale – Spid;

se e quando verrà finalmente ristrutturata l’Anagrafe degli italiani residenti all’estero con l’inclusione dell’Anagrafe nazionale della popolazione residente;

se e quando verrà assicurata la possibilità ai connazionali iscritti all’Anagrafe degli italiani residenti all’estero di richiedere la carta di identità elettronica;

se e quando la rete consolare sarà abilitata a rilasciare il codice fiscale ai connazionali iscritti all’Anagrafe degli italiani residenti all’estero con modalità effettivamente digitali e contestualmente alla richiesta, evitando le inutili lungaggini della procedura attualmente in uso e ancora non completamente digitalizzata”.