Non ho nessun problema a dire che Mirko Tremaglia era un amico. E lo dico con forza. Con altrettanta forza dico che le nostre idee non coincidevano praticamente in niente ma a Tremaglia ho sempre riconosciuto il merito della sua coerenza e della sua autentica passione per tutti gli italiani emigrati all’estero. Fin dal 2006, anno della mia prima elezione in Parlamento, ho sostenuto la sua idea e sottoscritto la sua proposta di legge per la costituzione di una commissione bilaterale per gli italiani all’estero, sicuro che, se la cosa fosse andata in porto, sarebbe finita per essere presieduta proprio da lui.
Nel corso degli anni di lavoro parlamentare ho molto apprezzato la sua determinazione a non seguire mai gli ordini di scuderia che, sistematicamente, finivano per svilire qualsiasi speranza di dare dignità alla questione "emigrazione". E se è vero che la riforma costituzionale che ha riconosciuto l’esercizio del diritto di voto in loco per gli italiani nel mondo e la circoscrizione estero è opera di un governo di centro sinistra, è certamente ancor più vero che nessuno di noi eletti all’estero sarebbe oggi in Parlamento se non fosse per la costante visionaria missione di una vita di Mirko Tremaglia.
Gino Bucchino*
*deputato eletto nel Nord e Centro America
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