Anna Maria Maiolino, tra le maggiori artiste brasiliane, figlia di una famiglia di emigranti italiani giunta in Sud America nel 1954, espone le sue opere nella mostra "Between Senses" alla galleria Hauser & Wirth di New York, da oggi al 21 giugno.
Proprio la ricerca di una identità avviata a partire dal suo sradicamento dall’Italia, all’età di 12 anni, è alla base del suo lavoro artistico che da sempre si dipana in diversi ambiti: disegni, opere su tela, sculture, fotografie, video, poesie.
"Mi sono ritrovato a essere un immigrato di nuovo – racconta l’artista ricordando il suo arrivo in Brasile -. Quello che mi faceva andare avanti era la mia ostinata ricerca di un linguaggio, la mia ossessione di diventare un artista. Tutta la mia energia è stato spesa cercando di diventare un individuo. La mia vita è stata dominata da angosce e dubbi, anche se ho voluto partecipare a questo momento di grande effervescenza politica, sociale ed artistico che stava spingendo gli artisti a fare alleanze con le generazioni precedenti. Volevamo sviluppare un’arte nazionale autonoma, lontana da modelli esterni. Abbiamo sognato un’America Latina libera e autonoma, con le proprie risorse economiche e l’arte non era diversa in questo senso".
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