Roma – Nel dibattito sulle primarie Pd irrompe il voto estero. Ma, a sorpresa, la protagonista appartiene a un altro partito. Chiusi i seggi, rimangono aperte le questioni legate alla polemica tra il comitato di Gianni Cuperlo e la deputata italo-brasiliana Renata Bueno, eletta con l’USEI – Unione Sudamericana Emigrati Italiani – e componente MAIE – Movimento Associativo Italiani all’Estero – nel gruppo Misto, che si sarebbe mobilitata in Sud America in favore della mozione Renzi.
“È inaccettabile che una parlamentare eletta in liste contrapposte al Pd, iscritta a un altro gruppo parlamentare, militante attiva e rappresentante istituzionale in Brasile di un partito straniero, si agiti tanto per sostenere un candidato a segretario del Pd – aveva protestato solo pochi giorni fa il coordinatore del comitato di Cuperlo, Patrizio Mecacci, aggiungendo – pare che lo stesso Renzi le abbia dato personalmente il mandato e l’incarico di costituire i comitati e selezionare candidati”.
Renata Bueno, secondo la nota diffusa da Mecacci, avrebbe “formato dei comitati in Sud America e selezionato candidati nella lista dei delegati, usando la propria mailinglist per invitare alla mobilitazione il proprio elettorato e quello del Pps, con tanto di link ai siti del Pd”. L’onorevole italo-brasiliana è, infatti, figlia del leader del Pps Rubens Bueno.
La nota di Mecacci proseguiva poi spiegando: “Eravamo da tempo al corrente di questi accordi e avevamo informato sia il coordinatore della mozione Renzi all’estero, l’onorevole Sassoli, che l’onorevole Nardella, chiedendo un serio intervento su Bueno e una presa di distanza pubblica da quanto fatto dall’onorevole Bueno, sollecitandola a non preoccuparsi delle dinamiche interne al Pd e di evitare di mobilitare il proprio elettorato”.
“Ad oggi però non risulta alcuna risposta né segnale da parte di Matteo Renzi – spiega Patrizio Mecacci, commentando la vicenda con ItaliaChiamaItalia e aggiungendo che – non conosciamo il numero dei comitati creati da Renata Bueno”. E se la deputata volesse candidarsi in futuro con il Pd nella circoscrizione estero? “Queste sono decisioni che spettano al nuovo segretario”.
“Ma quali comitati – ribatte la deputata, rispondendo al comitato dalle pagine di ItaliaChiamaItalia -. Non ho organizzato alcun comitato, ho fatto solo attività di mailing per pubblicizzare Renzi perché ritengo che sia l’unica persona in grado di portare il giusto rinnovamento di cui necessita questo Paese”. “Non l’ho fatto per avvicinarmi al Pd – spiega l’onorevole brasiliana, rispondendo a chi ipotizza un suo eventuale tentativo di ingresso nel partito – penso solamente che lui rappresenti un’alternativa importante. Quelli del comitato di Cuperlo reagiscono in questo modo perché a loro brucia la sconfitta”.
In realtà, però, Renata Bueno aveva già cercato una candidatura nel Pd, come spiega lei stessa ripercorrendo la sua attività politica precedente all’elezione. “Ho titolo molto più di tanti altri ad occuparmi del Pd in Brasile e a sostenere Renzi in queste primarie. Dopo aver collaborato alla fondazione del Pd in Brasile e averne organizzato una serie di iniziative a sostegno, ho appoggiato Renzi già alle primarie dello scorso anno”.
“Per questo, forse – ipotizza la deputata -, quando ho dato la mia disponibilità a candidarmi alle ultime politiche, il vecchio Pd, quello dell’apparato e delle rendite di posizione che spadroneggia anche in Sudamerica, ha rifiutato la mia candidatura”. L’apparato di partito in Sud America torna ancora nelle parole di Renata Bueno, quando le si ricorda che, nonostante questa sua mobilitazione, proprio in quel continente Renzi è stato battuto da Cuperlo. “In America del Sud è ancora fortemente radicata l’organizzazione del vecchio Pd che ha lavorato molto in favore dell’elezione di Cuperlo. Io, proprio perché sono esterna al partito, non ho preso parte a circoli o altri eventi e manifestazioni”.
Sulla deputata, però, penderebbe un’accusa ben più pesante. Secondo il comitato Cuperlo, fonti di stampa brasiliana avrebbero parlato di un’indagine in corso a carico di Renata Bueno e suo padre Rubens Bueno per una presunta costituzione di fondi neri. “Si tratta di un’invenzione che smentisco totalmente, mi sto già organizzando per provvedere con azioni mirate contro chi ha messo in giro questa storia”.
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