Niccolò Rinaldi, eurodeputato dell’Italia dei Valori e responsabile Italiani nel mondo per il partito di Antonio Di Pietro, in una nota ha fatto sapere di avere aderito “alla petizione lanciata dal Comites di Zurigo affinché l’IMU per gli italiani all’estero venga calcolata con le aliquote previste per le abitazioni principali, perché ritengo corretto che in un momento di crisi economica globale si richiedano i sacrifici di tutti, ma non che si vadano a penalizzare, ancora una volta, i nostri connazionali che vivono lontano dall’Italia".
"Come si legge nell’appello del Comites, l’obiettivo non è, ci mancherebbe, sottrarre gli italiani all’estero al dovere di pagare l’IMU, ma permettere loro di farlo con la stessa dignità di chi vive in Italia".
Ricordiamo che il governo Monti ha fatto un bel “regalino” agli italiani nel mondo: con la nuova norma, gli italiani residenti all’estero devono infatti pagare l’imposta IMU sulla loro proprietà di famiglia come "seconda abitazione". Dunque, ricorda ancora Rinaldi, “se con la vecchia ICI gli italiani residenti all’estero, possessori di abitazioni non locate, avevano diritto alla detrazione e alle aliquote previste per le abitazioni principali, dal 2012, questi immobili rischiano di pagare l’IMU prevista per gli immobili diversi dall’abitazione principale, perdendo il diritto alla detrazione e all’aliquota ridotta”.
Come più volte sottolineato anche sulle pagine di Italiachiamaitalia.it, la nuova norma stabilisce tuttavia che i comuni possono (non devono) considerare direttamente adibita ad abitazione principale l’unità immobiliare posseduta dai cittadini italiani non residenti nel territorio dello Stato a titolo di proprietà o di usufrutto in Italia, a condizione che non risulti locata.
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