La collettività italiana dello stato di Rio de Janeiro, ha ricevuto un grave lutto con la scomparsa della memoria viva dell’italianità in questo paese. È deceduto, presso l’Ospedale Italiano di Rio, il Cavaliere Gianbattista Di Giuseppe, che ne è stato uno dei fondatori. Impresario, attore, Tito, come era chiamato, ha lasciato il paese natale, Torrano Castello, in provincia di Cosenza, nel lontano 1932, all’età di nove anni. Durante la traversata da Napoli a Genova, sulla famosa nave Rex, raccontava di aver ascoltato, alla radio, la radiocronaca del match con il quale Carnera era divenuto campione del mondo dei pesi massimi. In Brasile ha accompagnato il padre e, percorrendo una carriera piena di successi, è giunto a presiedere la Società di Beneficenza e Mutuo Soccorso, dalla quale fu creato l’Ospedale Italiano.
Attraverso le sue parole ci è stato dato conoscere la storia di questa antica istituzione, nata prima dell’Unificazione italiana, nel 1854, che ha dato un impulso significativo al progresso della città di Rio e di tutto il Brasile, istituendo la prima opera assistenziale a favore dei nostri connazionali, realizzando, attraverso suoi soci e presidenti importanti opere nella città e nell’entroterra. Oggi lascia non solo la moglie Eny e i suoi figli, ma tutta la collettività italiana in una profonda tristezza, perché con lui è come se un pezzetto d’Italia se ne fosse andata via.
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