Il filo che lega Alessandro Bonifacio a Paul McCartney risale ai suoi primi giorni di vita, quando i genitori scoprirono che solo le canzoni di Sir James riuscivano a far addormentare il piccolo e irrequieto sognatore. Il “Greatest hits” rosso e blu dei Beatles, in vinile, diventò la ninna nanna preferita e “Imagine” il sogno ricorrente di Alessandro. Spesso i sogni si realizzano, specialmente se te ne innamori al punto di rincorrerli come fai con gli aquiloni e Alessandro ha sempre tenuto legato al dito il filo di quell’aquilone inseguendolo fino a Londra.
Quindici anni fa lascia l’Italia e si trasferisce a Londra per dedicarsi completamente alla musica, l’unica musa capace di far vibrare le corde della sua anima. Tanti anni di sacrifici, di gioie, di emozioni forti! Londra diventa per lui la metropoli del confronto, della crescita. La sua è una passione totalizzante, vive per e con la musica.
Inizia a lavorare come fonico e ingegnere del suono per gruppi emergenti e club di nicchia. A settembre accade quello che Alessandro sognava da piccolo: lavorare per Paul McCartney. Fonico personale di tutti i musicisti dell’”Africa Express”: John Paul Jones dei Led Zeppelin, Damon Albarn, Carl Barat dei Libertines, Magic Numbers (membri dei Gorillaz), Yeah Yeah Yeahs, Kano, Martina Topley Bird, Massive Attack, Tricky, Temper Trap, Baaba Maal, Rokia Traore, Amadou and Mariam, Fatoumata Diawara, Bassekou Kouyate e tantissimi altri.
“Africa Express” ha concluso il suo tour in Granary Square, a Londra, l’8 settembre 2012, con il concerto di Paul McCartney consentendogli così di concretizzare il suo sogno. Alla domanda “come ti senti e chi sei tu oggi”, Alessandro risponde: “You may say I’m a dreamer. But I’m not the only one”.
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