Italiana uccisa a Santo Domingo, si continua a indagare: “Movente di carattere economico”

La donna, come raccontato da ItaliaChiamaItalia nei giorni scorsi, è stata trovata morta all'interno del frigorifero della sua abitazione a Santo Domingo. Al momento restano in carcere i tre indagati per il delitto

Si continua ad indagare sull’omicidio di Claudia Lepore, italiana di 59 anni originaria di Carpi (Modena), morta ammazzata nella Repubblica Dominicana. Al momento restano in carcere i tre indagati per il delitto.

La donna, come raccontato da ItaliaChiamaItalia nei giorni scorsi, è stata trovata morta all’interno del frigorifero della sua abitazione a Santo Domingo. L’hanno uccisa dopo averla picchiata e violentata.

Nel corso dell’udienza che si e’ svolta ieri nel tribunale di Higuey, Antonio Lantigua, presunto autore materiale e reo confesso, ha dichiarato che ci sarebbe un complice nell’omicidio, finora mai chiamato in causa. Allo stesso tempo l’uomo ha ritrattato dichiarando di non conoscere Jacopo Capasso e Ilaria Benati, gli altri due italiani comparsi ieri davanti al giudice.

“Tocchera’ alla procura della Repubblica di Higuey decidere se intraprendere una strada investigativa anche in questa nuova direzione o se – scrivono gli avvocati dei parenti della vittima, Enrico Aimi e Giulia Giusti – alla luce degli atti sinora acquisiti, questa possa considerarsi come un semplice tentativo di depistaggio. Il giudice non ha accolto le tesi delle difese, dando fiducia agli organi inquirenti e ha parlato di elementi di prova sufficienti a mantenere la misura detentiva, concedendo un termine di tre mesi alla procura per rassegnare le conclusioni e formulare un capo d’accusa definitivo. Si conferma centrale quanto avevamo evidenziato come difensori fin dall’inizio – aggiungono Aimi e Giusi – Le prove devono essere ricercate nei computer, nei telefonini, nei conti correnti e tra le carte di Claudia. Siamo sempre piu’ convinti che il movente sia di carattere economico”.