Spopolato dal lercio calcio e dalla Fiorentina, squadra asmatica e pasticciona, lo stadio si ripopola di suoni e colori diversi. Lo stadio di Firenze intitolato al compianto Artemio Franchi, senese della contrada della Torre, sublime dirigente calcistico di respiro planetario, il migliore che l’Italia abbia mai avuto. Finti incuranti della crisi, i giovani italiani, e non solo, prosciugano le loro vuote tasche, e in massa si prenotano per la doppia adunata musicale. Qualcosa di mai visto prima a Firenze, sede e teatro, in sei giorni, di due concerti old style, vecchia maniera, nel senso della partecipazione oceanica, omerica, biblica. Settantamila spettatori annunciati per Bruce Springsteen, The Boss; furono 40 mila nel 2003. Occhio al giorno e alla data, domenica 10 giugno. Facciamo 45 mila per Madonna, miss Ciccone, con il suo spettacolo pieno di dark, che proprio da Firenze intraprese il suo sensazionale tour nel 1987. Stavolta accadrà sabato 16. Il rock di Springsteen e il rock di Madonna, sarà un bel sentire e un vedere. Crepi la crisi, lasciamoci andare, proviamo a divertirci.
Due megaconcerti nell’estate fiorentina. Il tutto esaurito è scontato in entrambi i casi. Fremono i fan, a Firenze the boss è idolo e icona musicale. Qui ha suonato due volte, prima di questa. Memorabile il concerto al teatro Verdi, estate del 1997, jeans e capelli tirati indietro stretti da un codino, armato di armonica e chitarra. Quarantamila anime in estasi, sei anni dopo. Lo stadio Franchi attraversato da mille vibrazioni. Il punto più alto fu toccato con i due brani dedicati alle Torri gemelle, nel silenzio totale. La E Street Band in serata di grazia e il duetto con la moglie-corista Patti Scialfa, con dedica per l’anniversario di matrimonio. Una cascata di bis. “Fu una delle mie migliori performance di sempre”, ammette ora The boss.
Madonna è cambiata, ma è cambiato il mondo più di lei, dall’ultima e unica sua volta a Firenze. Nel 1987 arrivò con un aereo privato alle due di notte all’aeroporto di Pisa. Si rifugiò a Villa La Massa, alle porte di Firenze, a pochi chilometri dallo stadio. Una palazzina del 600, suite numero 34, una camera arredata in stile settecentesco. Footing e cena ospite dello stilista Enrico Coveri. La Firenze che conta non le diede però troppo spago. Diciamo che ne snobbò il concerto, che catturò invece l’interesse di un folto gruppo di stilisti. I rappresentanti delle più note maison ammirati dal look dell’eccentrica cantante. E il pubblico? Eravamo in 60 mila, abbagliati dalla macchina spettacolare di Madonna. Lunghi applausi. Springsteen è una fede. Il “sold out”, il tutto esaurito, è una regola, con lui in scena. I fedelissimi lo seguono dovunque va. I numeri lo confermano: 1500 biglietti piazzati all’estero, i fan arriveranno anche da Hong Kong e Sudafrica, 14 dalla lontanissima Australia, 116 dagli Stati Uniti. Un successone i voli low cost: quattro turisti svedesi di Goteborg spendono poco più di 400 euro per un biglietto di andata e ritorno destinazione Pisa. 27.300 ticket già venduti nel resto d’Italia, Toscana esclusa; Firenze ne ha bruciati finora 7000.
Vive giornate febbrili, di gran lavoro, l’organizzazione guidata da Massimo Mambrini. Un impegno senza pause, sono bandite le approssimazioni. E un bombardamento di consigli: lasciare l’auto a casa, servirsi dei mezzi alternativi, la bicicletta, il servizio pubblico, bus e treno. L’azienda fiorentina dei trasporti garantisce navette verso il centro, la tranvia viaggerà eccezionalmente fino a due ore dopo il termine dei concerti di Springsteen e Madonna. Trenitalia mette a disposizione convogli speciali dalla stazione di Campo di Marte, che dista un sospiro dallo stadio Franchi. Gli organizzatori sembrano aver pensato a tutto.
L’eccezionalità del duplice evento tra rock e pop è testimoniata dallo scenario che si presenta agli occhi di tutti, all’interno e all’esterno dello stadio. Un esercito di operai è al lavoro per montare i palchi delle due star della musica. Formano un popolo. Il prato del Franchi è cantiere e accampamento. Imminente e non più rinviabile l’arrivo dei tir per l’allestimento dei palchi. Quelli di Springsteen e di Madonna, 160 tutti in zona stadio. Imponente lo schieramento annunciato delle forze dell’ordine e assistenza, oltre 1.000 solo per il concerto del Boss. Firenze sogna così, non può permettersi altro, al di fuori della musica e dell’arte. La Fiorentina e la politica gli hanno dato solo dolori.
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