L’Aula di Palazzo Madama ha detto sì all’emendamento che riguarda l’Imu dei pensionati italiani residenti all’estero: dal 2015, non pagheranno le tasse sulla loro prima casa in Italia. In attesa dell’ok della Camera, il risultato ottenuto finora è arrivato grazie alla collaborazione di tutti i senatori eletti all’estero, come essi stessi – anche a colloquio con Italiachiamaitalia.it – tengono a sottolineare.
Il nostro quotidiano online ha già raccolto i commenti di Aldo Di Biagio (Pi) e Stefano Esposito (Pd), dopo l’ok del Senato all’emendamento in questione. Per approfondire ulteriormente e sentire altre voci, ItaliaChiamaItalia ha raggiunto telefonicamente il senatore Claudio Zin, del Movimento Associativo Italiani all’Estero, che commenta così: “Sì, senza dubbio è un passo avanti. Forse un ‘mezzo’ passo avanti: perché ad essere esentati dall’Imu saranno solo i pensionati residenti oltre confine e non tutti gli italiani all’estero, come avrebbe voluto il MAIE. E poi perché l’esenzione avverrà solo a partire dal 2015, mentre il MAIE avrebbe voluto che fosse immediata. Detto questo – prosegue Zin – si inizia in qualche modo a percorrere una strada, che ci auguriamo in futuro possa essere positiva per tutti gli italiani nel mondo”.
Il senatore eletto nella ripartizione estera Sud America e residente in Argentina ci tiene a sottolineare “l’importante ruolo che il MAIE ha svolto in tutta questa vicenda. Abbiamo esercitato una forte pressione nei confronti del governo. Il nostro lavoro lo abbiamo fatto e lo abbiamo portato avanti con forza, insieme a tutti gli altri eletti all’estero. E’ stata una decisione comune quella di agire come una squadra”.
Raccolto il commento di Zin sull’emendamento al dl Casa, siamo curiosi di sapere da lui perché non risulti il suo nome in un comunicato stampa diramato alle agenzie da parte di tutti i senatori eletti oltre confine, proprio a proposito del “mezzo risultato” ottenuto a Palazzo Madama.
“Del comunicato stampa congiunto che hanno diramato alle agenzie non sono stato nemmeno informato. Su questo – dice Zin – posso solo dare una interpretazione personale: forse il MAIE fa paura, soprattutto al Pd. Infatti sono convinto che sia stato il sen. Micheloni a non volere che anche il mio nome fosse presente nel comunicato. Al contrario, Aldo Di Biagio ha sempre lavorato per coinvolgere tutti. Beh, l’atteggiamento del Pd mi fa dispiacere. Ma dobbiamo capirli: il Pd è un partito che vive tanti disagi interni, e soprattutto in questo periodo sta dimostrando di essere in realtà lontano dagli italiani nel mondo, con le chiusure di ambasciate e consolati. Pensate che ancora non sono state assegnate le deleghe per gli italiani nel mondo nell’ambito del governo e questo deve fare capire quanto al Pd interessino i connazionali oltre confine”.
“Al Pd evidentemente non piace che noi stiamo all’opposizione. Ma la nostra è una opposizione responsabile: quando c’è di mezzo l’interesse degli italiani nel mondo, noi siamo sempre in prima linea. Chi ci conosce, sa che il MAIE darà sempre il proprio sostegno quando si parla di italiani all’estero. Comunque il punto è chiaro – conclude il senatore -, al di là dei retroscena: in Senato abbiamo ottenuto qualcosa di importante e lo abbiamo fatto grazie all’impegno di tutti”. (RF)
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