La prima rata dell’Imu sarà abolita, quanto al futuro dell’imposta sugli immobili è una scelta politica ancora tutta da definire. Il che significa che anche la Service Tax è un capitolo da mettere a punto. Lo afferma, in una intervista al Tempo, Stefano Fassina, viceministro dell’Economia, a pochi giorni dall’atteso Consiglio dei ministri di mercoledì prossimo che affronterà le priorità del governo. Spiega che "bisogna trovare una soluzione compatibile con gli spazi di finanza pubblica. Questa entrerà in vigore in corrispondenza della seconda rata dell’Imu, da dicembre, in modo da coprire il mancato gettito pari a 2 miliardi. Non siamo ancora entrati nel dettaglio, ci sono tante opzioni in campo".
Il viceministro precisa anche che "certamente il punto politico fondamentale è che l’intervento sull’Imu sta dentro un quadro dove vi sono altre priorità quali il rifinanziamento della cassa integrazione in deroga del costo di 1 miliardo, la soluzione del problema drammatico degli esodati e il rinvio dell’aumento dell’Iva. Prima di specifiche soluzioni sull’Imu dobbiamo avere chiaro lo spazio finanziario ristretto delle priorità indicate dal programma di Letta".
In merito alla Service Tax sottolinea che "va maneggiata con grande cura altrimenti rischiano di essere colpiti pesantemente gli inquilini e quel 25% di proprietari che oggi non paga l’Imu. La strada della Service Tax è molto insidiosa, vanno affrontati con attenzione gli aspetti distributivi". Tra le opzioni c’è la possibilità che la Service Tax includa anche la tassa sui rifiuti "ma per quanto mi riguarda la quota di tassa sui rifiuti dovrebbe essere tenuta distinta perché i Comuni hanno fatto passi in avanti nell’efficienza del servizio. C’è un legame stretto tra la tassa e il servizio e romperlo rischia di farci fare passi indietro rispetto ai miglioramenti che tanti Comuni hanno raggiunto nella gestione dei servizi".
In merito ad un ventilato aumento delle accise Fassina precisa: "Ovviamente il governo vuole evitare partite di giro per cui si riduce la tassazione sulla prima casa e si aumentano altre imposte. Per l’una tantum di quest’anno tra le ipotesi c’è quella di aumentare lo stock dei pagamenti delle pubbliche amministrazioni alle imprese per circa ulteriori 10 miliardi, in modo da avere un maggior gettito Iva. Queste risorse, pari a circa un miliardo, insieme a altri fondi, potrebbero essere utilizzati come copertura per le quattro priorità del governo di cui ho parlato prima".
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