Matteo Renzi, intervistato da Giovanni Minoli al Festival della Tv dei Nuovi Media, a Dogliani, in provincia di Cuneo, parlando della possibilità di diventare presidente del Consiglio, spiega: "Io avrei voluto l’incarico di premier, ma passando dalle primarie. Ho perso le primarie, quindi non avrei voluto una scorciatoia”. Alla domanda se Letta ha avuto una scorciatoia, Renzi ha risposto: "Questo e’ oggettivo, e’ nelle cose, e lo riconosce lo stesso premier". "Per me fare politica – sottolinea il leader dei ‘rottamatori’ del Pd – non e’ posizionamento tattico, ma dare una prospettiva al Paese per i prossimi 20 anni. Berlusconi non e’ riuscito a dare un orizzonte di speranza all’Italia e per questo ha fallito". E a proposito del Cavaliere: “Pensare di fare Berlusconi capo della costituente e’ inaudito, non capisco perche’ dobbiamo dargli il compito di scrivere la Costituzione per i prossimi cinquant’anni". Allo stesso tempo, “il centrosinistra deve togliersi l’ossessione di Berlusconi e del berlusconismo, ma deve farlo alle elezioni". Secondo Renzi il Berlusca va mandato in pensione “senza rincorrerlo, e per questo e’ un errore immaginarlo sempre come un ostacolo, ma e’ inaudito fargli fare il padre costituente…". In ogni caso, “nella campagna per le primarie mi criticavano perche’ dicevo che dovevamo prendere il voto dei delusi del centrodestra, e ora anziche’ i delusi abbiamo i ministri del centrodestra…".
Il Pd intanto è moribondo: “Alla rottamazione di Prodi, Bersani e D’Alema hanno collaborato loro, piuttosto che puntare" il dito "su Berlusconi". Insomma, si sono rottamati da soli. Il futuro del Pd? "A questo giro non mi candido. Non credo di essere adatto a tutto. Il Partito Democratico deve riflettere su se stesso – ha proseguito Renzi -, il mio modello e’ piu’ liquido, piu’ leggero, ma sono qui e posso dare una mano". Il sindaco di Firenze spiega di immaginare un modello "in cui il segretario del partito e il candidato premier non coincidono e si eleggono in momenti diversi". L’attuale esecutivo durerà? “Il governo Letta non e’ un telefonino, non ha una durata prestabilita, se fa le cose funziona".
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