La campagna elettorale in Germania e’ entrata nella fase calda ma a 30 giorni esatti dal voto il tasso di adrenalina e’ molto basso: i tedeschi sono soddisfatti, l’economia tira, la cancelliera tranquillizza e domina nei sondaggi, ma per lo sfidante socialdemocratico Peer Steinbrueck Angela Merkel non fa bene al Paese, ha l’effetto di un sonnifero. I manifesti elettorali sono pronti, gli spot tv pure, i vari leader macinano i loro comizi, tutto nelle segreterie dei partiti ruota attorno al voto del 22 settembre, ma di febbre elettorale neanche l’ombra. Una vittoria della Merkel viene data per scontata, anche se non e’ affatto chiaro con chi potra’ andare al governo. Ma questo sembra come un corollario di poco conto: l’importante e’ che al timone ci sia la ‘matriarca’ della nazione, la cancelliera ‘presidenziale’.
La stragrande maggioranza dei tedeschi, secondo il ‘Barometro politico’ della Zdf di oggi, si augura una sua rielezione: il 63% la voterebbe se ci fosse il voto diretto (solo il 29% invece indicherebbe Steinbrueck). Lo sfidante le tenta tutte per fare punti sulla cancelliera: la Merkel non fa bene al Paese, la Germania e’ bloccata, ”gira in tondo, e addormenta la gente”, ha attaccato oggi. Nei sondaggi pero’ l’alleanza fra cristiano democratici (Cdu-Csu) e liberali (Fdp) e’ vincente anche se di misura: 47% contro il 46% dei tre partiti di opposizione assieme, socialdemocratici (Spd), Verdi e Linke (Sinistra). Singolarmente, la Cdu-Csu e’ al 41% e la Fdp al 6%. La Spd e’ al 25%, i Verdi al 13% e la Linke all’8%. La Spd assicura pero’ – anche se sono in pochi a crederci – che non farebbe mai un governo con la Linke (partito erede di quello comunista della ex Ddr). Se fosse per i tedeschi, dato questo che riflette il loro placido bisogno di armonia, il governo ideale sarebbe una grande coalizione Cdu-Csu/Spd guidata dalla Merkel (51%). Ma un bis a Steinbrueck, che gia’ in passato era stato ministro delle Finanze sotto la Merkel, non va giu’, una volta gli e’ bastata, grazie.
Altri nella Spd non la vedono cosi’ e si congettura l’ingresso di un altro dirigente Spd in forma di futuro ministro e vice cancelliere.
Per una riedizione dell’attuale coalizione cristiano-liberale si e’ detto il 35% mentre il 38% preferirebbe una coalizione rosso-verde. Nell’indice di popolarita’ la Merkel e’ sempre prima (seguita dal ministro delle Finanze Wolfgang Schaeuble), Steinbrueck e’ settimo. Solo il 18% crede in una rimonta Spd, il 78% lo esclude (incluso un 60% di seguaci Spd). In questo clima soporifero non emergono neanche temi forti nella campagna elettorale: Steinbruck ne ha tentati tanti ma non attecchiscono. Il solo che ha fatto presa questi giorni e’ la Grecia: se i tedeschi devono di nuovo mettere mano al portafogli per nuovi aiuti. Pare proprio di si’, ma il fatto che il governo abbia messo le carte in tavola prima del voto potrebbe tornargli addirittura di vantaggio. A 30 giorni dal voto, gli elettori ancora non sanno bene che razza di governo avranno dopo: uno presumibilmente guidato dalla Merkel, ma con chi dentro? "Sulla coalizione i partiti ci prendono per stupidi", sintetizza oggi la Bild: se il piano A non funziona – nero-giallo (Cdu-Csu/Fdp) o rosso-verde (Spd e Verdi) – ”ci devono dire qual e’ il piano B: grande coalizione? Nero-verde? Semaforo (Spd, Verdi, Fdp)? O rosso-rosso-verde? ”Questo ce lo devono dire gli elettori, non sono mica scemi!”.
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