«La soluzione non è fornire armi all’Ucraina», su questo c’è «un no secco», «non è una soluzione che possa minimamente coinvolgere l’Unione Europea e il nostro Paese». E’ quanto ha detto il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni a Radio 24 – 24Mattino, rispondendo ad una domanda di Alessandro Milan in merito al futuro capo del Pentagono, Ashton Carter, che si è detto «incline» a fornire armi a Kiev. Bisogna invece, ha spiegato Gentiloni, «rassicurare anche sul piano militare» i paesi Baltici, come si sta facendo ora, con l’Italia «che partecipa al pattugliamento aereo nei cieli del Baltico», «imporre ai separatisti ucraini di smettere con i loro atteggiamenti aggressivi» e chiedere alla Russia «anche con lo strumento delle sanzioni» di esercitare la sua influenza sui separatisti.
Il capo della diplomazia italiana ha spiegato che la linea delle sanzioni «sta funzionando, ha prodotto danni all’economia russa. Non bisogna chiudere gli occhi di fronte al fatto che sul terreno la situazione è molto grave, non c’è spazio per far marcia indietro su sanzioni, sono lì e devono purtroppo esercitare la loro funzione di deterrenza».
ANTITERRORISMO "Il decreto antiterrorismo è pronto e verrà approvato al prossimo consiglio dei ministri", ha assicurato il ministro, ribadendo la contrarietà dell’Italia all’abolizione del Trattato di Schengen e sottolineando come la minaccia terroristica sia anche "una battaglia politica e culturale per isolare i terroristi e non identificarli con l’islam".
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