Tra le cifre deludenti di crescita e occupazione, i sondaggi che continuano ad assegnargli una popolarita’ ai minimi storici e le poco lusinghiere foto in costume finite in copertina su una rivista di gossip, le vacanze estive non sono state un granche’ per Francois Hollande. Cosi’, nel giorno del primo consiglio dei ministri della stagione, l’inquilino dell’Eliseo tenta di risalire la china annunciando, in una lunga intervista a Le Monde, la sua ambiziosa agenda interna ed internazionale per i prossimi mesi. Intanto, da destra che gia’ chi gli lancia il guanto della sfida per le elezioni presidenziali del 2107.
E’ l’ex Premier e ministro degli Esteri Alain Juppe’, che in un messaggio sul suo blog annuncia la propria candidatura alle primarie dell’Ump, partito di centrodestra che ancora attende di sapere se l’ex presidente Nicolas Sarkozy tornera’ in campo. Il punto chiave dell’agenda d’autunno del governo francese, spiega Hollande a Le Monde, saranno "due grandi riforme" fiscali, destinate a rendere il sistema "piu’ giusto e piu’ semplice" soprattutto per i meno abbienti, e a prendere il posto della riduzione dei contributi sociali per i salari piu’ bassi, bocciato dal Consiglio costituzionale nelle scorse settimane perche’ giudicato contrario al principio di eguaglianza. In primo luogo, arrivera’ un ritocco del ‘barometro’ per il calcolo dell’imposta sul reddito, "in particolare per le prime fasce, ovvero per i contribuenti a reddito basso e medio".
Saranno inoltre fusi in un unico sussidio i due principali meccanismi di sostegno ai redditi modesti, il Reddito di solidarieta’ attiva (Rsa) e il bonus all’impiego, "per favorire il ritorno al lavoro e migliorare la remunerazione dei precari". I due provvedimenti, precisa, saranno inseriti gia’ nella prossima finanziaria, e avranno un valore complessivo analogo a quello della misura bocciata, ovvero circa 2,5 miliardi di euro.
Il fisco non e’ pero’ l’unico tema sull’agenda di Hollande per settembre. Sul fronte diplomatico, il presidente francese annuncia che "proporra’ prossimamente ai partner una conferenza sulla sicurezza in Iraq e la lotta allo Stato islamico", per elaborare "una strategia globale contro questo gruppo che si e’ strutturato, che dispone di finanziamenti importanti e che minaccia Paesi come l’Iraq, la Siria e il Libano".
Ultima ma non meno importante, c’e’ la questione europea. Hollande ribadisce di non "collocarsi in un faccia a faccia con la Germania", mai di auspicare un "dibattito europeo" sulle regole e i metodi di applicazione. Una posizione su cui i socialdemocratici europei intendono coordinarsi, in una riunione dei principali leader che si terra’ "la settimana prossima a Parigi", intorno a Hollande e al presidente del Consiglio italiano Matteo Renzi.
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