Insieme, uno accanto all’altro, sotto un cielo grigio e con il cuore di tutti ancora stretto dal dolore: cosi’ il presidente francese, Francois Hollande, e il premier israeliano, Benyamin Netanyahu, hanno ricordato oggi le vittime del killer di Tolosa. Lo hanno fatto in quella scuola ebraica davanti alla quale furono barbaramente trucidati il 19 marzo scorso Gabriel e Arieh Sandler, di 4 e 5 anni, il loro padre Jonathan, di 30 anni, e Myriam Monsonego, 8 anni, rincorsa dall’assassino Mohamed Merah fin dentro il cortile della scuola e poi uccisa davanti agli occhi del padre, che oggi era presente. Davanti alla scuola Ohr Torah, Hollande ha assicurato che ‘l’antisemitismo non e’ un problema degli ebrei ma una questione nazionale’ che riguarda tutti i francesi. E sara’ perseguito ‘in tutte le sue manifestazioni, nelle azioni ma anche nelle parole. Gli daremo la caccia ovunque si diffonda, in particolare sui social network che accordano all’odio l’anonimato’.
Hollande ha anche fatto ammenda, a nome della Francia, per gli sbagli, le sospette coperture, i rallentamenti, insomma i tanti punti oscuri che stanno venendo a galla proprio in questi giorni nel caso-Merah. Un ragazzo che era seguito da almeno cinque anni dai servizi e che poi, dopo l’addestramento in un campo di al Qaida in Pakistan, si e’ visto inspiegabilmente allentare la sorveglianza: ‘Il dramma di Tolosa – ha detto Hollande – ha rivelato alcune mancanze nell’organizzazione dei nostri servizi. Sara’ fatta luce in modo completo. Contro il terrorismo, la Francia non ha debolezze’. Il presidente non ha dimenticato i quattro paracadutisti – tre morti, uno ferito gravemente – caduti sotto i colpi di Merah fra Tolosa e Montauban prima che il terrorista passasse all’azione contro i bambini.
Netanyahu e’ stato molto applaudito quando ha preso la parola prima in francese, poi in ebraico, ha applaudito lui stesso ‘l’amico Francois Hollande’, poi ha detto: ‘L’assassino di Tolosa non ha ucciso soltanto degli ebrei, ma anche dei soldati francesi, musulmani e cristiani, senza alcuna distinzione’. Ha paragonato l’odio di Merah a quello dei nazisti: ‘Se ne avesse avuto la possibilita’, avrebbe ucciso ogni bambino ebreo, come i nazisti’.
La cerimonia e’ stata seguita in diretta dalle tv israeliane.
I due leader hanno parlato per ultimi, lasciando esprimere prima, fra la commozione generale, Eva Sandler, che ha perso il marito e due figli, e Yaacov Monsonego, direttore della scuola e padre della piccola Myriam, inseguita e trucidata dal killer. In un silenzio impressionante, i due sono stati abbracciati a lungo da Netanyahu e Hollande dopo le loro parole di dolore.
Era dai funerali a Gerusalemme delle quattro vittime ebree di Merah che Netanyahu aveva promesso di recarsi in visita alla comunita’ ebraica di Tolosa, la quarta di Francia con 20.000 membri. In un primo tempo non era stata prevista la presenza di Hollande, anche per motivi di sicurezza. Oggi, all’arrivo dei convogli di Hollande e Netanyahu, la circolazione sul raccordo cittadino e’ stata sospesa completamente, mentre alcune strade in citta’ sono rimaste transennate per mezza giornata dopo essere state liberate da tutte le auto in sosta con i carri attrezzi.
La stampa israeliana ha sottolineato la grande identita’ di vedute dei due leader nel loro incontro di ieri all’Eliseo, in particolare sull’Iran e la necessita’ di nuove sanzioni.
Due distinte manifestazioni, una favorevole e l’altra contraria alla politica israeliana nei Territori palestinesi, hanno visto riunite ciascuno 200 persone circa ieri sera a Parigi. Contemporaneamente, a Tolosa, un centinaio di militanti di estrema sinistra ha manifestato contro la politica di Netanyahu ma ha deciso di astenersi da una mobilitazione oggi per non intralciare l’omaggio alle vittime.
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