Scontro molto acceso fra Silvio Berlusconi e Raffaele Fitto, e poi fra Denis Verdini e Daniele Capezzone, durante il Comitato di presidenza di Forza Italia.
Il Cav punta il dito contro l’europarlamentare pugliese e lo accusa di “danneggiare” il partito con tutti i suoi distinguo: “Basta Raffaele, così ci stai danneggiando. Ogni giorno leggo una tua dichiarazione o una tua intervista in cui attacchi me o il partito. Dici che non stai formando una fronda? Dai comunicati e dalle interviste si direbbe altro".
Il clima a palazzo Grazioli è tesissimo. Berlusconi, raccontano i presenti, avrebbe più volte interrotto Fitto mentre l’ex governatore della Puglia spiegava le sue ragioni, chiedendo un partito chiaramente all’opposizione e delle regole interne più chiare. Berlusconi avrebbe intimato Fitto di smettere con dichiarazioni "spesso piene di sciocchezze" in cui "attacchi me e il partito": se continui così, avrebbe detto l’ex premier, qui non c’è posto per te. Perché questo, avrebbe aggiunto l’uomo di Arcore, non è un partito alla vecchia maniera, “tu, Raffaele, sei un figlio della vecchia Dc, se vuoi puoi andare via e magari poi ci alleiamo…”.
Fitto si è detto contrario a votare un documento che impegnasse tutti i 36 parlamentari del Comitato di presidenza con diritto di voto ad adottare la linea politica appena decisa senza aprire un dibattito. Lo scontro tra il Cav e Fitto avrebbe assunto i toni di un crescendo rossiniano, con botta e risposta finale al veleno, che a molti ha ricordato il ‘Che fai mi cacci?’ di Gianfranco Fini che segnò l’implosione del Pdl. Fitto però ha tenuto duro: “Io non me ne vado dal partito, non puoi cacciarmi via, resto qui a fare la mia battaglia, come sempre ho fatto fino ad ora”.
Ma quello pesantissimo tra Silvio Berlusconi e Raffaele Fitto non e’ stato l’unico battibecco durante la riunione del comitato di presidenza. Protagonisti di un acceso diverbio sono stati anche Denis Verdini e Daniele Capezzone. In particolare, il presidente della commissione Finanze – viene riferito – ha preso la parola per sostenere che Forza Italia sta perdendo consensi perche’ non fa opposizione. A quel punto, pero’, e’ intervenuto Verdini che, come noto, e’ tra i "custodi" del patto del Nazareno."Oltre a parlare con il cuore – avrebbe detto – cerca di parlare con il cervello". "Io ce l’ho il cervello", avrebbe risposto. "E allora se ce l’hai – avrebbe insistito Verdini – dovresti capire che questo governo ha fatto tutto quello che poteva fare che ci andasse bene, come la legge elettorale. Se dovesse passare il Matterellum per colpa delle vostre posizioni, voi sarete responsabili e io vi impicco a un albero". "E tu – e’ stata la risposta di Capezzone – sei responsabile se siamo passati dal 20 al 13%".
"La relazione di Berlusconi e’ stata approvata da tutti con il voto negativo di Fitto e Capezzone". Lo afferma Paolo Romani, lasciando palazzo Grazioli al termine dell’Ufficio di Presidenza di Forza Italia. "Due voti contrari su 50 sono spaccatura? Se lo dite voi…", replica il senatore azzurro ai cronisti. "Fitto e Capezzone – spiega Romani – dicono che non e’ chiara la posizione di opposizione" di Forza Italia.
FITTO E CAPEZZONE, “FARE VERA OPPOSIZIONE” "Dobbiamo far comprendere ai nostri elettori che il partito e’ all’opposizione praticando il dissenso in Parlamento e nel Paese". Raffaele Fitto spiega cosi’, conversando con i cronisti in via del Plebiscito, il suo no alla relazione letta da Berlusconi durante l’ufficio di presidenza di oggi. "Forza Italia e’ il mio partito e lo sara’ nel futuro – aggiunge- la mia posizione e’ netta e politica: ritengo che non si percepisca in modo chiaro la posizione del partito. Dobbiamo fare opposizione".
Fitto solleva anche un secondo tema: "Si deve discutere delle regole del partito che ha bisogno di essere legittimato dal basso e non dall’alto". L’ex presidente della regione Puglia riferisce anche di "uno spiacevole episodio" avvenuto nel corso della riunione: "Il documento – afferma – e’ stato votato prima della discussione e questo sicuramente ha un po’ condizionato il voto".
Sulla stessa linea Daniele Capezzone, anche lui contrario alla relazione di Berlusconi: "Nove milioni di persone vogliono che Forza Italia sia piu’ alternativa e all’opposizione, in particolare sulle materie fiscali. Se riusciremo a essere alternativi tante persone torneranno a votare per noi".
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