Un’arma segreta per battere l’Italia. Pur di andare avanti nell’Europeo, e superare gli Azzurri nella partita di giovedi’ che il ct Bilic definisce ‘il nostro primo match ball’, la Croazia e’ disposta ancora una volta a mescolare il sacro ed il profano. Non e’ la prima volta che, dalle parti di Zagabria e Spalato, si incrociano calcio e religione, ecco perche’ nel ritiro croato potrebbe arrivare ad impartire una benedizione generale il ‘Padre Pio’ dell’isola di Mali Losinji, davanti a Rijeka, ovvero Zlatko Sudac, 41enne santone con le stimmate ed il segno della croce inciso sulla fronte.
Il suo caso e’ stato studiato anche in Italia, al Policlinico Gemelli, ma per quelle impronte non e’ stata trovata una spiegazione scientifica: si tratterebbe quindi di un evento soprannaturale, anche se nella ex Jugoslavia non tutti prendono sul serio questo ex pittore e studente di psicologia che ora predica a milioni di persone che lo venerano come il nuovo San Francesco. Ma la Croazia del calcio pensa che il suo aiuto possa servire, ecco perche’ Sudac si sarebbe gia’ incamminato sulla via della Polonia, terra di quel Karol Wojtyla di cui proprio il ct croato Bilic tiene un’immagine in tasca (e per questo si e’ guadagnato le simpatie di tutti i polacchi) insieme ad una catenina presa a Lourdes. Amuleti che ieri contro l’Irlanda hanno avuto la meglio sull’acqua santa di Trapattoni.
Bilic ha anche ricevuto un bacio sulla bocca, da un tifoso in maglia biancorossa a scacchi che al termine della partita e’ riuscito ad entrare sul campo e, dopo aver evitato il ‘placcaggio’ da parte degli steward, ha raggiunto il tecnico, e lo ha abbracciato e baciato. Un gesto per far capire che dopo questa vittoria, e stregoni a parte, l’entusiasmo intorno a questa Croazia e’ gia’ alle stelle, in attesa di una partita che si annuncia decisiva e sperando di evitare gli eccessi, che a Poznan hanno gia’ portato all’arresto di tre ultra’ al seguito di Modric e compagni. Ora le autorita’ locali sperano che, in caso di vittoria della Croazia sull’Italia, non si ripetano le scene viste quattro anni fa a Klagenfurt, dove i tifosi biancorossi si scatenarono per festeggiare il superamento della prima fase: in mezzo a loro venne riconosciuto il 95enne Milivoj Asner, super-ricercato per crimini di guerra ed ex capo della polizia ustascia. Rifugiato da tempo in Carinzia, nonostante l’eta’ non aveva resistito ed era andato anche a lui a gioire per la sua nazionale, salvo poi essere arrestato.
Problemi di ordine pubblico a parte, con la Polonia pronta a mettere in campo perfino le ‘teste di cuoio’, nel ritiro croato si parla di calcio, perche’ a tutti e’ chiara l’importanza della partita di giovedi’ contro l’Italia. ‘Ora abbiamo a disposizione due match-ball, e non vogliamo fallirli – dice Bilic -. Quello contro l’Italia e’ il primo: sono convinto che con 6 punti si passa il turno. Di solito diamo il meglio contro le squadre forti, quindi sono fiducioso. L’Italia e’ una squadra diversa rispetto a quella che affrontavo da giocatore – dice ancora il ct croato -. Prandelli la fa giocare in un modo che mi piace molto, e’ un team duttile e preparato al meglio, e la partita andra’ analizzata attentamente. Quando giochi contro la Spagna, sai cosa ti aspetta, perche’ affronti la miglior squadra del momento. Ma contro l’Italia e’ diverso, perche’ gli azzurri giocano un ottimo calcio ma hanno sempre una componente di imprevedibilita’. Comunque non li temo, anche se dovremo dare l’anima su ogni pallone’.
Di formazione non e’ ancora il caso di parlare, ‘perche’ ho bisogno di tempo per rendermi bene conto delle condizioni dei miei. C’e’ gente che ha qualche acciacco, per fortuna che ho ampie possibilita’ di scelta’. Scontata la conferma in attacco della coppia Jelavic-Mandzukic, con quest’ultimo in cerca di rivincite su chi non crede troppo in lui (leggi Magath al Wolfsburg) e deciso a risultare, altro che Gomez e Balotelli, il vero ‘Super Mario’ di questo Europeo.
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