Mentre in Italia anche le misure più urgenti di ordine economico – forse le uniche che potrebbero salvare veramente il Paese – vengono inspiegabilmente rinviate dal governo, in emigrazione prevale, ultimamente, una logica che, ostinatamente, non vuole sentire ragioni. Una logica, sia ben chiaro a tutti, imposta dal Pd, partito di governo che opera in emigrazione in (quasi) assoluta egemonia.
La conferma della data delle elezioni del rinnovo dei Comites è semplicemente il frutto di una voglia di supremazia, da parte di qualche compagno dem, all’interno del proprio schieramento politico. Un modo di fare messo in pratica dagli attuali deputati eletti all’estero del Partito Democratico, a discapito di tutti i senatori eletti oltre confine, targati Pd ma non solo.
I deputati, alla Camera, mirano, con lungimiranza, a consolidare e potenziare le loro attuali posizioni di potere sul territorio, per accaparrarsi così, in prospettiva, i voti derivanti dalla prevista eliminazione della rappresentanza degli italiani all’estero in Senato. Solo così si giustifica la mancata difesa da parte del Pd alla Camera del diritto alla rappresentanza, anche nel nuovo Senato, da parte degli italiani residenti all’estero: un fatto su cui i deputati tacciono per convenienza.
Il non rinvio delle elezioni dei Comites, utile sotto molti punti di vista, è statp osteggiato fino all’altro giorno, per anni, per pretestuosi ed artificiosi motivi. I deputati dem, contrariamente a quanto successo con l’esclusione della rappresentanza in Senato, a gran voce hanno puntato tutti sul rinnovo dei Comites entro quest’anno, in nome del diritto degli italiani all’estero alla rappresentanza. A loro dire le elezioni non potevano essere rimandate ancora, per rispettare il diritto dei connazionali di esercitare il proprio voto; un andazzo, quello del continuo rinvio del voto dei Comites, che gli stessi deputati avevano contribuito a determinare.
Nasce quindi, in nome del rinnovo di questi organi rappresentativi ed elettivi, una preliminare fase che anticipa quella elettorale, quando sarà, che riguarda le elezioni politiche. L’azione di sensibilizzazione ad hoc già iniziata da parte di coloro che alle prossime elezioni vorranno ancora essere protagonisti, segna la prima tappa di un nuovo percorso che ci riserverà sicuramente altre belle sorprese.
E’ difficile stabilire se tra i contraenti siano prevalse ragioni di carattere obiettivo o se siano state quelle di carattere più personale a prevalere sulle altre. Sta di fatto che i 9 milioni di spesa prevista per l’effettuazione di queste elezioni non sono affatto noccioline. Il gioco varrà la candela? E’ tutto da dimostrare! Gli italiani all’estero potranno tuttavia valutare la situazione e partecipare, o no, alle elezioni.
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