Sono minuscoli robot muratori capaci di tirare su piccole piramidi, torri e castelli mattone dopo mattone, senza seguire un progetto, proprio come le termiti costruiscono i loro giganteschi nidi cento volte piu’ grandi di loro. Descritti sulla rivista Science e presentati nel congresso dell’Accademia Americana per l’Avanzamento delle Scienze in corso a Chicago, i robot sono stati costruiti nell’università di Harvard e sono il primo passo verso una futura generazione di macchine capaci di costruire seguendo un progetto pianificato dall’uomo.
Il prossimo obiettivo, dicono i ricercatori, e’ costruire ”squadre” di robot capaci di raggiungere un obiettivo progettato dall’uomo. In futuro, quindi, i robot muratori potrebbero essere utilizzati per costruire sbarramenti con sacchi di sabbia in caso di alluvioni o ancora potrebbero diventare i primi costruttori di edifici su Marte. Al momento, pero’, sono incapaci di seguire un progetto. Dare loro delle istruzioni e’ come dire a qualcuno di costruire una casa con cinque stanze senza dare altre indicazioni, dicono gli autori della ricerca, Justin Werfel, Kirstin Petersen e Radhika Nagpal.
Simili a minuscoli carrelli delle dimensioni di pochi centimetri, i robot si spostano grazie a bizzarre ruote con tre uncini che permettono di arrampicarsi e percepiscono l’ambiente in cui lavorano grazie a una serie di sensori. Tutto quello che serve a ciascuno di essi per orientarsi sono i sensori che gli permettono di seguire quello che accade nell’ambiente che lo circonda e di coordinare le sue azioni con quelle dei ”colleghi”. E’ il metodo di comunicazione chiamato stigmergia, caratteristico degli individui che, in un sistema decentrato, si scambiano informazioni per modificare l’ambiente circostante. Termiti e formiche sono gli esempi per eccellenza di questo tipo di comunicazione. Si comportano cosi’ anche i minuscoli robot muratori, progettati traducendo la stigmergia in algoritmi che controllano movimenti molto semplici. Ogni robot conosce solo regole elementari, come appoggiare un mattone o salire di un gradino, ma presi tutti insieme i robot mostrano un comportamento intelligente. Percepiscono l’ambiente in cui lavorano grazie a una serie di sensori e in questo modo riescono a edificare piramidi a gradoni oppure edifici a base rettangolare e con ampi ingressi, senza avere alcun progetto di riferimento. Funzionano come un unico sistema complesso, composto da elementi indipendenti che singolarmente compiono azioni molto elementari, ma che tutti insieme riescono a raggiungere obiettivi complessi.
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