"Oggi i volontari della Croce Rossa Italiana portano avanti una protesta pacata e silenziosa per far presente la drammatica situazione dell’ente. E io sono con loro". Lo dichiara il senatore Aldo Di Biagio (Pi), intervenendo alla manifestazione dei volontari della Croce Rossa Italiana davanti a Montecitorio.
"La privatizzazione della Croce Rossa ha un costo elevatissimo per lo Stato: rischiamo di perdere un patrimonio di mezzi, strutture, personale, formazione ed esperienza, senza alcun beneficio oggettivo in termini economici. Ce lo dice chiaramente la relazione della Corte dei Conti: nell’ultimo anno il deficit dell’ente è aumentato del 200%. Il rapporto costi/benefici è decisamente perdente e a pagarne le spese saremo tutti".
"La politica – prosegue Di Biagio – deve intervenire con forza per salvare la CRI, nel rispetto dei tanti volontari, civili e militari, che da sempre costituiscono la spina dorsale del nostro sistema di soccorso sanitario e socio-assistenziale. Per questo – conclude il senatore – ho chiesto in aula al Governo di fornire esplicite garanzie per la salvaguardia dell’ente".
L’INTERVENTO IN AULA
Gentile Presidente, cari colleghi,
intervengo per portare in quest’aula la voce dei tanti volontari della Croce Rossa Italiana che stamattina portano avanti una pacata e silenziosa – da uomini delle istituzioni quali sono – protesta davanti a Montecitorio. Per far presente la drammatica situazione che interessa l’ente.
Colleghi, la Croce Rossa Italiana è in corso di forzata privatizzazione. Una privatizzazione che ha un costo elevatissimo per lo stato: sia sotto il profilo economico, sia sotto il profilo organizzativo-occupazionale. L’intera collettività rischia di perdere un patrimonio di mezzi, strutture, personale, formazione ed esperienza. Senza alcun beneficio oggettivo in termini economici.
Bensì con un aumento esagerato di costi a carico della finanza pubblica.
La relazione della Corte dei Conti dice che nell’ultimo anno, in cui è stata quasi completata la privatizzazione, il deficit dell’ente è aumentato del 200%. A questo punto della situazione è evidente che ci sono spinte contrapposte e qualcuno è favorevole ad una privatizzazione, che rischia di compromettere il futuro di una realtà riconosciuta di eccellenza.
Tutto questo deve trovare una soluzione. Perchè a pagarne le spese saremo tutti.
E non è possibile che volontari che operano nell’ambito dell’assistenza e della solidarietà, con una competenza e professionalità riconosciuta a livello internazionale, non trovino voce e risposte alle loro legittime istanze. Io so che l’attenzione del Governo su questa vicenda è alta. Ma chiedo una volta di più che si intervenga. Per fermare una inutile privatizzazione. Per ripensare il riordino dell’ente nel rispetto della sua vocazione e natura. E nel rispetto dei tanti volontari, civili e militari, che da sempre costituiscono la spina dorsale del nostro sistema di soccorso sanitario e socio-assistenziale.
E chiedo al Governo di venirci a fornire garanzie per la salvaguardia della Croce Rossa Italiana.
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