"Siamo sicuri che l’eccellente partita che sta giocando Salvini sia anche quella di chi si dice di destra?". Lo scrive nell’odierno editoriale de Il Giornale d’Italia Francesco Storace, segretario nazionale de La Destra e vicepresidente del Consiglio regionale del Lazio.
"Un conto e’ allearsi, un altro condividere valori – prosegue Storace – e le velleita’ di adesione al movimento salivano di chi viene da destra sembrano la disperata ricerca della poltrona perduta e sospirata. Trovo stucchevole che per giustificare questa transumanza si rispolveri il ‘Salvini dice quel che dovremmo dire noi’. Le stesse giustificazioni che furono adottate con Bossi, Berlusconi, Grillo, Meloni. E’ sufficiente che noi facciamo noi, senza essere fotocopie. Lo dico proprio a Giorgia Meloni: non noleggiamo la destra a chi non l’ha mai amata. Salvini guida il piu’ vecchio partito del parlamento e inventa un escamotage senza programma per calare con una nuova sigla al centrosud. Mai visto un leader che guida due partiti con lo stesso programma. A chi dice: ‘parlaci lo stesso’ rispondo che non ho il fisico e non mi sento pronto per concorrere alle cosiddette ‘selezioni’ quasi fosse Miss Padania; non si ammaina una bandiera per cosi’ poco. La politica non e’ fare ‘cassetta elettorale’ – conclude Storace -, se Salvini vuole essere credibile levi dallo Statuto della Lega i riferimenti al Sud Tirolo e alla secessione".
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