La fiducia dei consumatori a maggio scende ancora, toccando un nuovo minimo. L’indice elaborato dall’Istat passa a 86,5 da 88,8 di aprile, quando era stato registrato un vero e proprio crollo. Quindi il nuovo calo aggiorna un record negativo, con un valore che risulta il piu’ basso almeno dal gennaio del 1996, ovvero da quando sono iniziate le serie storiche.
A pesare sul dato sono soprattutto i giudizi sul clima economico a livello generale, che registrano un minimo assoluto (a 64,4 da 71,6). Il peggioramento riguarda sia la situazione attuale del Paese sia le attese per i prossimi dodici mesi. In particolare cresce la quota di coloro che prevedono aumenti della disoccupazione.
Mentre c’e’ un lieve miglioramento sul clima personale (a 95,2 da 94,3), dovuto alle aspettative sul futuro. Sul risparmio il clima migliora con riferimento alle opportunita’ attuali e resta stabile sulle possibilita’ per i mesi a venire. Invece i giudizi dei consumatori si fanno piu’ negativi se si guarda al bilancio familiare. Quanto al caro vita, il saldo dei giudizi sull’evoluzione recente dei prezzi al consumo risulta in calo e le valutazioni prospettiche sull’evoluzione nei prossimi dodici mesi segnalano un’attenuazione della dinamica inflazionistica.
A livello territoriale il clima di fiducia dei consumatori scende bruscamente al Centro (a 83,9), diminuisce nel Nord-ovest (a 87,4), mentre risale lievemente nel Mezzogiorno (a 86,6) e nel Nord-est (a 88,8).
Oggi l’Istat ha anche diffuso la stima preliminare sul commercio estero verso i Paesi fuori dell’Unione europea ad aprile. Se da una parte migliora il deficit della bilancia commerciale, sceso a 904 milioni di euro (era pari a 2,5 miliardi l’anno precedente); dall’altra pero’ si segnala un calo dell’export su marzo (-0,8%).
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