"Quello che è successo allo stadio Olimpico per la finale di Coppa Italia rientra nella trattativa Stato-mafia. Sono molto sensibile a questo tema e lo dico con consapevolezza. Siamo di fronte a un’altra debacle delle istituzioni italiane". Lo afferma l’ex pm Antonio Ingroia, già titolare dell’inchiesta Stato-mafia in una intervista al Tempo.
"La trattativa Stato-ma è nata perché lo Stato era debole e non riusciva a sconfiggere le organizzazioni mafiose e decise di venirci a patti. È quello che è successo allo stadio Olimpico", "lo Stato che scende a patti con la mafia è la sconfitta della democrazia. Nella trattativa "stadio-mafia" è accaduta la stessa cosa, all’Olimpico è stata distrutta la democrazia", "funzionari dello Stato hanno portato il capitano del Napoli, Hamsik, a parlare con i tifosi per tenerli buoni e hanno dato informazioni a quell’ultra che aveva la maglietta che inneggiava alla libertà dell’assassino dell’ispettore della Polizia Raciti. È una cosa inaudita e gravissima. Ma c’è ancora altro. Il premier Renzi che ride in tribuna vip e non va subito nelle Marche dopo la tragedia che ha colpito quella regione. Ecco la fotografia della nostra Italia", "nelle settimane scorse mi ha impressionato quello che è successo in Corea del Sud: il premier di quel paese si è dimesso dopo il naufragio del traghetto con gli studenti. Ma che responsabilità aveva il governo? Nessuna, eppure si è dimesso perché ha ritenuto che era mancato un piano di prevenzione, di cui deve farsi carico lo Stato. Noi, invece, abbiamo Renzi che ride in tribuna. Guardi, è sempre la stessa storia: ora ci si strappa i capelli ma poi non succede niente, non cambia niente, la responsabilità non è mai di nessuno".
E conclude: "Nello stesso modo in cui l’Italia non ha mai risolto il problema della mafia, così non risolverà quello della violenza negli stadi. A meno che non si adottino norme rigide e un’altra cultura".
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