Interrogato dal gip, Francesco Schettino, comandante della Costa Concordia naufragata qualche giorno fa all’Isola del Giglio, dichiara di essersi ritrovato sulla scialuppa che lo ha portato in salvo quasi per caso. Incredibilmente, è questa la versione di colui che per gli italiani e il mondo intero è "capitan codardo": "Stavo sulla tenda della lancia, non e’ che mi sono imbarcato nella lancia; io sono caduto sul tetto della lancia, attenzione! Quindi – dice Schettino al gip e ai pm – se lei mi dice quanta gente ci stava dentro, non lo so neanche, perche’ poi sono arrivati al buio e sono scesi". Il comandante quindi sarebbe caduto dalla barca inclinata direttamente sul tettuccio della lancia. "La mia preoccupazione erano le persone che stavano sulle lance di sinistra", spiega ancora.
Sul caso che riguarda invece Domnica Cemortan, la giovane bionda moldava che è finita su tutti i giornali come "la donna che era in plancia con Schettino al momento dell’incidente", il comandante dà la seguente versione: "’E’ una nostra amica comune che stava a bordo, era sbarcata dalla nave…".
Ma la signorina faceva parte del personale Costa in altre occasioni?, chiede il magistrato: "Sì, è così", conferma Schettino, "ma non era in plancia con me, stava fuori dalla porta, mica sulla plancia dei comandi, perchè lì non permetto a nessuno di entrare".
E il famoso "inchino", il saluto che la nave faceva all’Isola del Giglio? La Costa, dichiara Schettino, ne era a conoscenza. Anzi, era proprio la compagnia a volere che si facesse. "L’inchino? E non l’avessi mai fatto!": Schettino sostiene nell’interrogatorio che ci sono stati altri inchini inseriti anche sul programma. "Sul programma, si’ si’. Ma noi lo facciamo anche quando facciamo la penisola sorrentina, Capri, in tutto il mondo lo facciamo questo, sì".
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