Comites Tunisi, Ghia (Italiani Sempre): ‘riflessioni su Comites, Cgie ed eletti oltre confine’

“Il Sottosegretario al MAECI, On. Mario Giro, nel mese di agosto scorso, è riuscito con un blitz da Swat americani a far inserire nel decreto legge per le “missioni dei militari italiani all’estero”, anche la normativa per le elezioni dei Comites, con i rispettivi nove milioni di euro di copertura finanziaria. Nasce quindi spontanea la domanda: come mai l’Onorevole Giro, dopo undici anni di sonno profondo, si è svegliato di soprassalto dedicando ogni sforzo per portare alle elezioni gli italiani all’estero? L’unica risposta a quest’assurda ma lecita domanda, è solo in relazione alla disponibilità in bilancio della voce relativa al funzionamento dei Comites che, se non spesi per le nuove elezioni, non si sarebbe avuto più modo di impiegare”. Così Fabio Ghia, italiano residente a Tunisi, candidato capolista per la lista “ITALIANI SEMPRE” in corsa per il locale Comites, intervistato da ItaliaChiamaItalia.

Ghia, a colloquio con il nostro quotidiano online, spiega: “Dal punto di vista Rappresentativo le Comunità degli Italiani all’Estero possono contare su il CGIE (Consiglio Generale Italiani all’Estero), che è la massima espressione di rappresentanza degli italiani all’estero ed è composto di sessantaquattro Consiglieri eletti dai Comites e da ventinove Consiglieri di nomina governativa. Il CGIE si riunisce due volte l’anno (sempre a spese dello Stato) ed è gestito interamente a spese del MAECI. E sui Comites, che sono organi locali di rappresentanza degli italiani all’estero nei rapporti con le rappresentanze diplomatico-consolari. Organi rappresentativi, dunque, degli italiani all’estero per gestire le problematiche di più di 4.500.000 italiani residenti all’estero, come è dai registri comunali AIRE. Tutto questo senza considerare però che in Parlamento la Circoscrizione Estero conta ben 12 Onorevoli Deputati e 6 Senatori”.

Ghia è molto critico con le rappresentanze dei connazionali residenti oltre confine: “Tutto quest’apparato quali vantaggi ha portato alla comunità degli italiani all’estero? Riassumo di seguito:

• TASI e dell’IMU portate al limite massimo, inesistente per qualsivoglia cittadino italiano;
• Eliminazione completa di qualsiasi forma di assistenza sanitaria per il residente estero, a meno di “casi urgenti” e per un limite massimo di tre mesi;
• Controlli e inchieste giudiziarie per quei pochi utili che l’espatriato ancora oggi tende a “portarsi” in Patria!
• Così come tante e tali deficienze per l’assistenza per coloro senza reddito alcuno o ridotto in miseria”.

Dunque, Ghia ci propone alcune riflessioni che, promette, saranno sviluppate nei prossimi giorni: eccole.

“1. Evidenziare inutilità e spreco provocato dalla duplicazione organizzativa e economica, a causa dell’esistenza di Parlamentari da una parte e Comites e CGIE dall’altra;
2. Controllo capillare su ogni forma di spesa dello Stato, nell’ambito organizzativo e gestionale del MAECI, indirizzato all’identificazione e alla denuncia degli “sprechi” del sistema;
4. Sanità: rendere utile il servizio sanitario nazionale a parità di tutti gli altri “residenti in Italia” (compreso le centinaia di migliaia d’immigrati/rifugiati giunti sulle nostre coste negli ultimi anni!);
4. Pensione sociale da estendere anche ai cittadini italiani residenti in Tunisia che versano in condizioni disagiate;
5. Fisco: non doppia imposizione sugli utili liberamente guadagnati e “dichiarati” in Tunisia;
6. Cultura: maggior impegno degli Istituti di Cultura e coinvolgimento degli Italiani residenti per una maggiore integrazione tra le differenti culture di appartenenza;
7. SPORT: a similitudine di quanto già realizzato nel “calcio”, favorire attraverso le rispettive Federazioni italiane, le attività congiunte tra Club in tutti i settori dello sport”.