Che cos’e’ la Patria, parola desueta e dimenticata dai più, concetto da tempo disperso nelle acque delle globalizzazione che avanza? Secondo il Devoto-Oli, patria e’ il luogo natio, cui ci legano esperienze affettive, culturali, morali, politiche, l’appartenenza allo stesso popolo, la comune identità. Patria, terra dei padri, sentimento radicato fin nel profondo, che riemerge più forte quando ne siamo lontani, quando ci coglie la nostalgia dei paesaggi e dell’idioma materno, quando gli altri, gli stranieri, ne fanno oggetto di derisione e di scherno.
Certo, l’idea di patria che gli imperialismi del Novecento hanno voluto inculcare ai loro sudditi per incitarli all’eroismo, è quanto di più lontano da quella percezione di fratellanza che la parola vuole e deve evocare. "Chi per la patria muor vissuto è assai!": questi versi, che hanno improntato di un fortissimo effetto emotivo generazioni di giovani patrioti votati al sacrificio, rimangono negli archivi storici, e nessuno può pensare oggi di rinverdirli ad usum delfini, se non in suggestivi remake di sceneggiature romantiche.
E’ Pascoli piuttosto, il poeta del rimpianto e della nostalgia, ad esprimere un sentimento che i più sensibili possono ancora oggi provare, anche quando accenna profeticamente (e inconsapevolmente?) ai problemi dell’emigrazione. "Patria… Sogno d’un dì d’estate… Dov’ero? Le campane / mi dissero dov’ero, / piangendo, mentre un cane / latrava al forestiero, / che andava a capo chino".
Perchè esiste anche una patria d’elezione, quella che scegli se la terra in cui ti hanno fatto nascere e’ ingrata e ti regala solo miseria e sofferenza. E da lì te ne vai, con la speranza nel cuore. Col tempo, la memoria affievolisce i ricordi precedenti e la tua vita rinasce nel Paese che ti ha dato lavoro, famiglia, dignità. E non sei più straniero, estraneo, distante.
Nè lo ius soli, nè lo ius sanguinis possono fare attecchire nel tuo animo il seme del rispetto e dell’amore per la tua nuova patria, seme che germoglia lentamente, quando la comunità che ti ha accolto e’ diventata anche tua, quando ti accorgi che e’ li’ che vuoi mettere nuove radici e che con quel popolo vuoi condividere uno stesso destino. Se non e’ patria, il luogo in cui stai vivendo, e’ solo una terra di passaggio, che ti serve a sfruttare provvisoriamente leggi di favore, ma non ti entra nell’anima e alimenta il rimpianto di quell’addio necessario e doloroso, e l’anelito al ritorno. La patria e’ una sola, quella che ti ha trovato, o quella che tu hai cercato, non ce ne sono due: se la amerai, ti restituirà amore e benefici. Ma non farne una merce di scambio.
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