"Non posso essere ripagato con questa moneta dopo avere garantito la stabilità". Sul giornale di famiglia, campeggia, virgolettato, il commento del Cavaliere dopo la decisione a lui sfavorevole della Consulta. Per fortuna, si premette prudentemente che parlava "ai suoi". Sappiamo bene come i giornalisti schierati orchestrino le prime pagine a uso e consumo del lettore affezionato, e come trasformino in romanzo d’appendice il resoconto delle dietrologie, riparandosi sotto la formula dei "si dice", "pare che", "riferiscono i più vicini a lui"; lasciando poi che ciascuno raccolga dalla cosiddetta cronaca quello che più gli aggrada. Ma questa volta hanno sbagliato.
Che la frase sia uscita papale papale dalla bocca di Berlusconi puo’ anche essere, ma che il giornale abbia fatto bene a metterla in rilievo ci sembra quanto meno inopportuno e politicamente scorretto. Cosa potrebbe sottintendere una tale affermazione a voler essere analisti equilibrati e non faziosi? Che si e’ pensato di condizionare la Consulta attraverso lo strumento improprio della nascita di questo governo? Voto di scambio? Io vi lascio governare e voi mi lasciate arrivare alla prescrizione? Avreste dovuto darmi parere favorevole in risposta alla mia disponibilita’ alle larghe intese? No, caro Silvio, non si puo’ protestare contro la magistratura politicizzata e allo stesso tempo pretendere che la giustizia segua il percorso del governo, muovendosi a seconda del clima politico. Sei perseguitato, su questo non c’è dubbio; ti vogliono fuori dal parlamento, e anche questo tuo timore ci sta; ma quello che ci sembra quantomeno ingenuo, e tu di ingenuita’ sei stato vittima spesso, e’ il tuo convincimento che le sentenze possano cambiare perchè ti sei mostrato "responsabile", perche’ sei diventato "presentabile", perche’ spolverando la poltrona da Santoro sei diventato più simpatico.
I magistrati sono molto più scafati dei lettori del tuo giornale, hanno esperienza di astuzie e di inganni come bagaglio di professionalita’ e curriculum d’onore; mai avrebbero potuto smentire i loro compatrioti che ti combattono da vent’anni, e mai lo faranno. Rassegnati, la tua partita e’ ai supplementari, anche a te conviene prolungarla, magari per avere il tempo di organizzare un’altra squadra. Non pensiamo a un’altra sigla, e a un ritorno al passato, ma proprio a un’altra squadra, e al primo passo verso il futuro. Butta dalla torre un po’ di servi, e dai spazio a chi riesce anche a criticarti. Chissa’ che non sia quello l’asso da giocare.
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