Dietro i vetri di uno skybox di San Siro: da li’, molto probabilmente, Massimiliano Allegri seguira’ il suo Milan domani sera, e poco gli importerebbe non vivere dalla panchina la prima vittoria stagionale in casa. La Corte di giustizia federale ha respinto il ricorso d’urgenza contro la squalifica dell’allenatore rossonero, che comunque ha preparato la partita con il Cagliari fino alla vigilia (Robinho e’ recuperato), e sua sara’ la responsabilita’ in ogni caso. Non di Mauro Tassotti, che ne fara’ le veci a bordo campo ma non vive questa esperienza come una prova generale. Al Milan dal 1980, Tassotti e’ stato giocatore, allenatore della Primavera, ha preso in corsa la prima squadra (in coppia con Cesare Maldini) per qualche mese nel 2001, poi e’ diventato il vice di Ancelotti, Leonardo e Allegri. E ora che la panchina del livornese traballa, l’ex terzino classe 1960 e’ fra i candidati a subentrare in caso di esonero. Spalletti, Guardiola e Inzaghi sono i nomi piu’ suggestivi per il futuro prossimo. Pero’ mai in passato l’ipotesi della promozione di Tassotti e’ stata concreta come in questi giorni.
‘Questo e’ il mio ruolo e sono contento. Poi – taglia corto il vice allenatore romano -, non c’e’ stata occasione o altro ma non e’ il momento di parlarne. Con Allegri mi trovo bene. All’inizio ho avuto dei dubbi, non lo conoscevo e non sapevo come mi sarei trovato nel suo staff, ma poi e’ andata bene’. Talmente bene che Tassotti considera Allegri ‘uno dei migliori allenatori avuti dal Milan. E mi spiace – aggiunge – che sia messo in discussione’. Ma cosi’ e’: Allegri ha tempo fino al derby del 7 ottobre per raddrizzare la situazione. ‘In passato al Milan ci sono stati altri momenti duri ma un inizio cosi’ non lo ricordo’, nota Tassotti, che dall’alto della sua esperienza a Milanello puo’ abbassare l’asticella dei traguardi stagionali: ne’ lo scudetto a cui mirava Adriano Galliani un mese fa, ne’ i primi tre posti indicati dal piu’ cauto Allegri. ‘Possiamo lottare per primi 4-5 posti, ma se continuiamo a giocare cosi’ non bastera” avverte, con una lucida analisi della crisi rossonera. ‘Dopo un buon precampionato – e’ il suo ragionamento – la sconfitta all’esordio con la Sampdoria ci ha tolto tutta la fiducia. Con i nuovi doveva cambiare qualcosa in meglio, ma quel ko ha generato tensione’. E non e’ solo questo. ‘Non ci sono piu’ i 35 gol a stagione di Ibra, tutti devono fare qualcosa in piu’ – aggiunge Tassotti – se giochiamo male quest’anno difficilmente facciamo risultato’. E c’e’ un altro concetto da assimilare in fretta. ‘Dobbiamo lottare con tutti con il coltello fra i denti, se non lo abbiamo capito significa che siamo teste dure’, sottolinea l’ex terzino: ‘Dobbiamo avere dentro di noi il gusto di sfidare tutte le squadre, non possiamo darci per battuti prima di giocare. Questo al Milan non e’ possibile’. C’e poi il fattore San Siro, dove il Milan (per non dire dell’Inter) quest’anno ha raccolto zero gol, due sconfitte, un pareggio e molti fischi. ‘Non si puo’ essere sereni a giocare ora a San Siro, non ci piove. In trasferta e’ piu’ facile, ma dobbiamo uscirne – dice Tassotti -. Far benedire lo stadio? Se puo’ far bene, perche’ no?’.
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