"Letta demonizza il populismo, ma non si chiede quali siano le ragioni che al populismo hanno portato. Per noi la risposta è chiara: è l’Europa tedesca. Ce lo dicono gli americani, che per la prima volta inseriscono la Germania tra i "paesi pericolosi", ritenendo le politiche economiche adottate dal governo tedesco responsabili della debolezza dell’eurozona". Lo afferma il presidente dei deputati del Pdl, Renato Brunetta. "Nella sua intervista di oggi a La Stampa – aggiunge – il presidente del Consiglio, Enrico Letta, maschera, dietro un ragionamento volto all’Europa, un tema tutto interno, e mette le mani avanti rispetto a un pericolo di una deriva di fatto PdL-Grillo-Lega contro l’Europa tedesca e l’euro dell’austerità. Con l’obiettivo ultimo, già più volte manifestato, di dividere il PdL tra governativi europeisti e berlusconiani populisti”.
"Il populismo che il presidente del Consiglio vede crescere in Europa e in Italia, dunque – sottolinea Brunetta – non è rancore nei confronti dell’Europa, bensì rancore nei confronti dell’Europa di Angela Merkel, egoista e opportunista".
"Prima di dare giudizi – prosegue il capogruppo del Pdl alla Camera – il presidente Letta si faccia un approfondito esame di coscienza, studi le cause del rancore europeo, che sono il risultato del grande imbroglio che il nostro paese ha dovuto subire dall’estate-autunno del 2011, quando, su interessate pulsioni esterne, è stato fatto cadere un governo legittimamente eletto, ed è stato messo in piedi un esecutivo tecnico che ha esacerbato e acuito l’instabilità, producendo un indebolimento dell’economia e portando i predatori dalla tripla A a fare shopping di aziende in Italia".
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