La presidente della Camera Laura Boldrini all’università Federico II di Napoli, rispondendo alla domanda di un giornalista che le chiedeva un commento su quanto accaduto nei giorni scorsi nel quartiere napoletano di Ponticelli, ha affermato: "Qui bisogna sfatare il mito secondo il quale laddove non arriva lo Stato arrivano la mafia, la ndrangheta e la camorra che danno qualcosa in cambio. Non danno nulla".
Dopo tale affermazione l’unica cosa che rimane da chiedersi è in quale stato viva la Boldrini; sembra anche che l’illustre personaggio non sappia nemmeno che gli affiliati alle cosche mafiose godono sia di stipendio sia di aiuti economici alle famiglie nel caso finiscano in galera; in qualche modo la mafia dà lavoro ed assistenza e dove c’è fame ed insicurezza non è cosa da sottovalutare.
La Boldrini, da personaggio istituzionale, dovrebbe sapere che è proprio la mancanza dello stato a far prosperare la malavita; a proposito di senso dello stato si può ben sostenere che esso non può essere coltivato con il cattivo esempio che dà la casta dei politici e del personale istituzionale che prospera tra laute prebende, benefici e, per dare segno della propria onnipotenza, scorte a tutto andare.
Se non erro la Boldrini ha ben 25 poliziotti che provvedono alla sua sicurezza che, come è ovvio, sono a carico dei contribuenti. Se le persone istituzionali fossero un po’ più oculate nelle spese, specialmente quando c’è crisi economica, sarebbe una gran bella cosa.
Si è mai chiesta la Boldrini quanto ha speso la Camera per rifare tutti gli stampati per la soddisfazione di vedere scritto "La Presidente " e non "Il Presidente"? Ben due donne prima di lei avevano sentito il dovere di non sperperare in tal senso.
Oltre a questa evitabile spesa, sa quanto ha stanziato per rinnovare il sito della Camera e per gli studi per la parità di genere affidati senza gara di appalto?
Se lo Stato, attraverso i suoi rappresentanti, offre esempi discutibili, non mantiene le varie promesse e utilizza le forze dell’ordine per ostentare il proprio ruolo, allora significa solo una cosa: offrire su un vassoio d’argento parte del territorio alle cosche mafiose e non ha senso apparire meravigliati, rattristati e dolenti. Meglio mostrarsi, solo per una questione di coerenza, sempre con la stessa faccia di chi pretende e basta. Vedere in giro una persona addolorata con tanto di scorta, che trascorre i fine settimana nella tenuta di Castelporziano per non essere infastidita dai povericristi, che però invita a venire in Italia, sembra proprio una barzelletta.
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