Silvio Berlusconi ha partecipato alla presentazione del libro di Bruno Vespa, ‘Sale zucchero e caffè’. Durante il suo intervento il Cavaliere confessa di avere sofferto moltissimo per la scissione avvenuta nel PdL. “Ho sofferto molto per quello che e’ successo, ho provato dolore”. Taglia corto quando gli chiedono le ragioni della scissione: “Chiedetelo a loro perche’ sono andati via…”. Poi aggiunge: "C’è un gruppo di senatori che è alleato con il partito che ha deliberatamente proceduto al mio omicidio politico, quello che è successo da parte della magistratura in accordo con il Pd è stato un fatto grave, un colpo di stato".
Adesso che è decaduto, che farà l’uomo di Arcore? "Dipende da quello che mi lasceranno fare, io sono fuori dal Parlamento, ma non e’ un seggio al Parlamento che fa un leader, oggi Renzi e Grillo non sono parlamentari e guidano il loro partito: io penso di poter fare la stessa cosa". Certo è che “considero quasi impensabile che un cittadino della mia eta’ che nella vita ha fatto l’imprenditore, l’uomo di sport e l’uomo di Stato, possa essere ritenuto da dover sottoporre a colloqui con assistenti sociali per riabilitarsi". Indulto? "Non credo che possa arrivare in Parlamento un provvedimento di indulto o amnistia con la possibilita’ di essere approvato, perche’ gioverebbe a Berlusconi". E allora? "Immagino che se ci sarà un minimo di saggezza al riguardo, lo dico senza infingimenti, credo che debba arrivare, per una cosa di soli 10 mesi, una grazia motu proprio dal capo dello Stato".
Voto anticipato? Lo deciderà Renzi: “So che molti immaginano che una volta che Renzi sara’ segretario del Pd, non possa restare alle prese con la mole di lavoro del segretario a lungo e che quindi sara’ il Pd a decidere di andare alle elezioni per dare vita ad una vittoria”.
Per Berlusconi il sindaco di Firenze "e’ un mio competitor. Quindi non ne parlo male: non ho mai parlato male di un mio competitor". "Gli inizi di Renzi facevano vedere in lui una persona assolutamente moderata e si vedeva la provenienza dai giovani della Dc".
Secondo il leader di Forza Italia le riforme sono importantissime e il suo partito sceglierà di partecipare a un lavoro comune sulle riforme necessarie se si partirà prima di tutto dalla giustizia: “La nostra Costituzione, la nostra architettura è stata fatta non per decidere ma per vietare". La Carta costituzionale, spiega il cavaliere "che la sinistra applaude è stata fatta dai nostri padri costituenti con la paura che potessero ritornare in italia gli anni precedenti".
Berlusconi è pessimista per quando riguarda l’uscita dalla crisi: "Credo che non si possa andare avanti in questo modo pensando di avere i mezzi per cambiare l’attuale crisi e la fase di declino in ripresa. Sono pessimista". "Penso con angoscia a quello che dovremo subire nei prossimi anni alla concorrenza invincibile dei paesi orientali". Tuttavia, "non ci sono bacchette magiche o formule miracolose" ma Berlusconi propone, tra l’altro, di favorire che la "Bce diventi un prestatore di ultima istanza, cioe’ che garantisca i rischi di tutti gli stati e stampi moneta quando necessario e rimborsi i titoli pubblici" in scadenza.
L’uomo di Arcore chiarisce anche che l’idea di candidarsi in un paese estero alle europee non lo ha mai sfiorato, perché “sono ancora nell’atmosfera di un sincero democratico che sente di stare in un paese che non e’ piu’ democratico, quindi sento di dover restare qui e combattere per la libertà”.
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