"Resistere non serve a niente", riflessioni su un titolo. Non abbiamo ancora letto il romanzo che ha vinto il premio Strega, tuttavia ci sentiamo in questo momento ispirati dal titolo di un racconto che certamente avra’ sviluppi narrativi diversi, che però sembra corrispondere pienamente al nostro stato d’animo attuale, dopo la vergognosa decisione della Cassazione di seguire (è nostra personale convinzione!) i suggerimenti di un giornale e di un giornalista per avere la certezza di colpire e affondare quel grosso bastimento di voti che si porta dietro l’inafferrabile Silvio Berlusconi.
Il cane che insegue da vent’anni la lepre, con alterne vicende che hanno inquinato inesorabilmente la vita politica del Paese impedendo le riforme che il popolo chiedeva a gran voce, e’ certamente stanco di correre senza mai acchiapparla; se ne sono accorti gli scommettitori di parte, che incalzano mediaticamente offrendo un aiuto insperato fulmineamente recepito e assimilato.
Fuor di metafora, al posto degli illustri magistrati che nello spazio temporale di qualche ora hanno preso una decisione improvvisa e imprevedibile sulla falsariga dei suggeritori, avrei almeno aspettato un po’ per non destare sospetti più che legittimi e non sentirsene umiliati; chissà poi che nell’esultanza collettiva non venga richiamato chi è già in ferie per assicurare la massima partecipazione alla vittoria facile della dura lex delle toghe; tanto, basterà fotocopiare una sentenza già scritta e il gioco sarà fatto. Prosit! Fioccano le scommesse, i broker infiammano le quotazioni e i giocatori incalliti fanno la coda ai botteghini: presto gli irriducibili passeranno all’incasso. Sulla pelle di un Paese malato.
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