Grillo ha deciso che i componenti del Movimento 5 Stelle non devono partecipare ai vari dibattiti televisivi. A parere di molti esponenti dei partiti tradizionali, sarebbe una scelta “antidemocratica” in quanto non darebbe la possibilità ad una parte della popolazione italiana di conoscere le proposte di un partito che alle prossime elezioni potrebbe mettere in parlamento un centinaio di parlamentari.
Dare la possibilità a tutti i cittadini, anche quelli che non sono collegati ad Internet, di conoscere le proposte dei grillini, sarebbe sicuramente una cosa utile, ma che siano gli esponenti dei vecchi partiti a sollevare il “problema”, considerandolo addirittura un rischio per la democrazia, è una cosa ridicola.
Un rischio per la democrazia sarebbe se a qualcuno venisse negata la possibilità di far conoscere i propri programmi, ma non se qualcuno, per ragioni sue, li fa conoscere con i mezzi che ritiene più opportuno. A questi “puritani”o “difensori della democrazia”, mi preme ricordare una cosa: a metà degli anni settanta, il gruppo del Manifesto, un gruppo uscito dal Pci, ritenne opportuno presentarsi alle elezioni politiche e nonostante fosse presente in quasi tutti i collegi elettorali italiani, non gli fu permesso, decisione presa dai partiti che detenevano il potere sulle tre uniche reti, di presentare il suo programma alla televisione. Quella fu una scelta antidemocratica, ma stranamente passata sotto silenzio.
Molte sono le ragioni per cui i grillini devono declinare l’invito di partecipare a tali dibattiti, infatti lo scopo dell’invito non è quello di fare una utile informazione, ma di fare opera di ”sputtanamento” sia personale, che al loro movimento.
Tutti sappiamo come sono organizzati tali dibattiti: i conduttori, salvo lodevolissime eccezioni, sono “schierati” verso un ben preciso schieramento politico, perciò lasciano ad alcuni la possibilità di spiegare il loro punto di vista, senza alcuna interruzione, mentre ad altri, oltre che dare poco spazio, li interrompono continuamente.
Perciò, in considerazione del sopra detto e del fatto che la stragrande maggioranza dei grillini, pur essendo persone oneste, politicamente parlando sono dei “novizi”, ecco che entrando in dette “tane” ed essendo costretti a confrontarsi con delle vecchie ”volpi”, farebbero la fine dei “polli”.
Quando i grillini saranno in parlamento, giustamente la popolazione vorrà conoscere le leggi o le regole che questi saranno intenzionati a votare, ma come è consuetudine, le sedute parlamentari vengono seguite in diretta Tv, perciò chi volesse, potrà seguirne lo svolgimento.
Sentire i politici che danno dell’antidemocratico a Grillo, è il classico caso delle volpi che fanno le correzioni alle galline. Non vorrei essere frainteso, non sono un grillino: se Renzi vince le primarie, voto Renzi. Se non vince, come faccio da decenni, non voto.
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