Nove italiani sono rimasti uccisi nell’attacco terrorista a Dacca, Bangladesh. L’attentato al caffè Holey Artisan Bakery ha portato angoscia e poi dolore all’Italia, già ferita dalla strage del Bardo a Tunisi e dalla morte di Valeria Solesin, la ricercatrice morta al Bataclan di Parigi, e ancora una volta colpita al cuore.
Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella da Città del Messico, dove è in visita istituzionale, parla di “barbarie senza confine”. Il capo dello Stato ha deciso di interrompere il viaggio in America Latina "per esprime questo dolore", afferma, "e rendere omaggio alle salme dei nostri concittadini".
Dunque l’Italia riporterà a casa almeno 9 corpi martoriati dai terroristi dell’Isis, ma di fronte a questo, assicura il premier Matteo Renzi "l’Italia non arretra" perché "siamo colpiti ma non piegati, siamo un popolo tenace. La priorità è stringerci attorno alle famiglie" delle vittime.
Il presidente del Consiglio, che oggi ha annullato tutti gli impegni, è rimasto a palazzo Chigi, in attesa di avere notizie certe sul bilancio dell’attentato di Dacca, poi le dichiarazioni alla stampa, prima ancora che venisse ufficializzato il numero delle vittime italiane: "Credo sia il momento in cui l’Italia tutta unita dia un messaggio di dolore e compassione, oggi possa piangere le lacrime di solidarietà e cordoglio" ma "ogni notizia ufficiale sarà data quando le famiglie saranno state avvisate".
Il titolare della Farnesina, Paolo Gentiloni, torna a parlare della necessità di isolare "il terrorismo fondamentalista dentro la realtà del mondo islamico" chiedendo "alle comunità islamiche nei nostri Paesi ed ai governi islamici di mobilitarsi con grande chiarezza".
"Dolore e rabbia per vittime di DACCA. Dobbiamo sconfiggere questi terroristi. Combatterli e distruggerli significa difendere nostra libertà". Così su Twitter il ministro dell’Interno, Angelino Alfano.
A PALAZZO CHIGI BANDIERE A MEZZ’ASTA Bandiere a mezz’asta a palazzo Chigi in omaggio alle 9 vittime italiane dell’attentato terroristico di Dacca.
CAMPIDOGLIO ACCESO COL TRICOLORE PER RICORDARE VITTIME Alle 21 sul Campidoglio saranno accese le luci che rifletteranno la bandiera italiana in segno di vicinanza verso i connazionali rimasti uccisi nel terribile attacco di Dacca. E’ quanto ha deciso il sindaco di Roma, Virginia Raggi.
ZINGARETTI: TRAGEDIA IMMENSA CHE HA COLPITO ANCHE IL LAZIO "Una tragedia immensa, un dolore che colpisce il mondo e in particolare il nostro Paese e anche la nostra regione. A nome mio e della amministrazione regionale del Lazio voglio esprimere le nostre condoglianze alle famiglie di tutte le vittime. In particolare siamo vicini ai parenti di Nadia Benedetti di Viterbo e di Simona Monti di Magliano Sabina, nostre concittadine, anche loro barbaramente uccise in questo inumano e insensato attacco. A loro vanno le nostre condoglianze più vere e sincere. Una certezza, proprio in un momento così drammatico: l’odio e il terrore non vinceranno mai". Lo dichiara in una nota il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti.
LA TESTIMONIANZA "Ero a casa e guardavo la tv, di colpo ho sentito due esplosioni e tanti spari, sono andata nel panico. Abito sopra il ristorante, a circa 50 metri": cosi’ Lina Giarrusso, 55 anni di Castellino del Biferno (Campobasso), da anni in Bangladesh dove lavora presso l’ambasciata italiana guidata da un altro molisano, Mario Palma di Montenero di Bisaccia (Campobasso), racconta su Whatsapp ai familiari in Molise i momenti dell’attacco al ristorante Holey Artisan Bakery di Dacca, rivendicato dall’Isis. "Sono stati dei momenti drammatici, prima le esplosioni, poi gli spari, mi sono affacciata era buio, gente che scappava, cominciavano ad arrivare le prime ambulanze e la polizia. Ho capito che poteva essere un attentato, mi sono chiusa in casa", riporta il quotidiano telematico ‘MoliseTabloid’.
Lo chef argentino Diego Rossini, al lavoro nel ristorante attaccato ieri sera a Dacca, ha raccontato di aver vissuto "un orrore" e di essere riuscito a fuggire dopo essersi nascosto dai terroristi, grazie all’aiuto della polizia. "Stavo prendendo del cibo dalla mensa quando ho visto qualcuno cadere, un ragazzo crollato in giardino per i colpi. Ho pensato subito che fossero terroristi".
AMERICANI COLPITI Gli Stati Uniti "condannano nei termini più duri l’orrendo attacco terroristico compiuto a Dacca". Lo afferma la Casa Bianca, che dà anche notizia di un cittadino americano tra le vittime. "Restiamo in contatto con le autorità bengalesi ed abbiamo offerto ogni assistenza si riveli necessaria", si legge in una dichiarazione. "Si tratta di un disprezzabile atto di terrorismo, e gli Stati Uniti sono a fianco del Bangladesh e della comunità internazionale" uniti "nella determinazione a far fronte al terrorismo ovunque sia".
FRATELLO PUGLISI COLTO DA MALORE Sono stati i carabinieri di Santa Croce Camerina e i vigili urbani del comune ibleo a dare la notizia a Matteo Puglisi, fratello di Adele, della morte della sorella tra le vittime della strage di Dacca. L’uomo, subito dopo, e’ stato colto da malore. Adele insieme ai fratelli Matteo e Costantino si sentiva di casa a Punta Secca dove trascorreva ogni anno le vacanze e dove puntualmente ritornava quando rientrava in Italia. L’ultima volta era tornata per le festivita’ di Pasqua, a fine marzo, e aveva incontrato parenti e amici nella borgata. Adele era entusiasta del suo lavoro, si occupava del controllo qualita’ della ditta tessile catanese Artsana, ma dopo tanti anni, voleva tornare in Italia e aveva pianificato di stabilirsi proprio a Punta Secca. Cosi’ raccontano i suoi amici piu’ fidati, sconvolti dalla terribile notizia.
SINDACO DI CATANIA PROCLAMA LUTTO CITTADINO PER LUNEDÌ Il sindaco di Catania e Presidente dell’Assemblea Nazionale dell’Anci, Enzo Bianco, ha proclamato per lunedi’ prossimo il lutto cittadino in onore delle vittime della strage di Dacca in Bangladesh tra le quali c’e’ anche la catanese Adele Puglisi. Lunedi’ le bandiere della Repubblica italiana e dell’Unione europea negli uffici pubblici saranno esposte a mezz’asta.
DOLORE E CORDOGLIO "Giravano il mondo per il loro lavoro nel settore tessile, ed erano felicissimi. La morte di Vincenzo e’ una tragedia enorme ed inimmaginabile". E’ affranto e piegato dal dolore Emiddio Bianchi, cugino di Maria Assunta Gaudio, moglie di Vincenzo D’Allestro, l’imprenditore tessile ucciso ieri nella strage dell’Isis a Dacca in Bangladesh. "Qualche giorno fa avevo incontrato Maria Assunta, – ha detto ancora Bianchi – era tranquilla nonostante il marito fosse in viaggio a Dacca". "Lavoravano per un azienda tessile – dice ancora l’uomo – ma non erano semplici dipendenti, erano sempre in giro ad esportare i loro prodotti. La loro grande passione per la manifattura proveniva dalla madre di Maria Assunta, che aveva uno stabilimento che produceva maglie e altri indumenti qui a Piedimonte Matese".
CIAO CLAUDIA "Claudia D’Antona aveva una grande passione per l’abbigliamento e per il settore tessile, che l’aveva portata tanti anni fa a trasferirsi in Oriente, ma gia’ in Italia aveva avviato la sua attivita’ imprenditoriale". La ricorda cosi’ un amico della vittima torinese di Dacca, il musicista Bobo Boggio. "Da ragazzi – aggiunge – frequentavamo la stessa compagnia di amici alla Crocetta (uno dei quartieri piu’ eleganti di Torino, ndr). L’imprenditrice assassinata dai terroristi a Dacca viveva nella capitale del Bangladesh ed era con il marito Gianni Boschetti, conosciuto nel ’93 a Tirupur (India). Con lui, riuscito a scampare alla strage, aveva guidato prima la societa’ Europoint poi la Fedo Trading. A Torino vive una sorella di Claudia D’Antona, Patrizia, di professione avvocato.
L’ITALIANO SCAMPATO ALLA STRAGE – E’ originario di Modena Gian Galeazzo Boschetti, l’italiano scampato alla strage nel ristorante di Dacca in Bangladesh. Discendente di una antica famiglia nobiliare modenese, Boschetti – come emerge dal suo profilo Linkedin – gia’ dalla fine degli anni ’80 ha lavorato nel settore del tessile per multinazionali. Nel 1991 ha aperto l’ufficio di Gmt in Bangladesh diventando responsabile dell’amministrazione generale. Dal 2012 e’ managing partner per Fedo Trading. Titolare della Fedo era la moglie Claudia Maria D’Antona, 56enne torinese, rimasta uccisa nell’attacco terroristico.
LE REAZIONI POLITICHE Il leader della Lega Nord, Matteo Salvini, torna invece all’attacco della politica di accoglienza sottolineando come "questi terroristi occorre strozzarli dal punto di vista economico e finanziario" mentre in Italia e in Europa "stanno finanziando questi delinquenti. Ogni barcone che arriva a Lampedusa sono soldi che finiscono nelle casse dell’Isis".
Da Forza Italia arriva non solo lo sgomento "davanti a odio barbaro Califfato" ma anche la spinta affinchè, dice Renato Brunetta "il mondo occidentale reagisca con fermezza". Duro invece il pensiero di Raffaele Fitto: "Siamo in guerra anche se molti negano. Il mondo si unisca per vincere il nemico codardo che attacca alle spalle". Puntuale invece l’analisi di Fabrizio Cicchitto, presidente della Commissione Esteri della Camera: "Daesh ogni volta che subisce duri colpi nella sua organizzazione territoriale reagisce intensificando il terrorismo in altre parti del mondo. Un po’ sulla falsariga di Al Qaeda. Lo fa per testimoniare – prosegue – che la sua esistenza è indistruttibile, e anche se costretta parzialmente a ripiegare, in Siria e Iraq, possiede la capacità militare e logistica, di estendere in altre parti del mondo quella tensione terroristica che prima concentrava appunto nelle aree suddette, e anche in Libia".
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