L’altro giorno l’Ambasciatrice della Repubblica Dominicana in Italia, Alba Maria Cabral, è stata ricevuta al Quirinale, a Roma, dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella, a cui Peggy – questo il diminutivo affettuoso con cui la dama è conosciuta nella RD – ha presentato le proprie credenziali. Durante il colloquio con il capo dello Stato la vedova di Peña Gómez, storico leader del partito dominicano Prd, ha sottolineato a Mattarella la necessità di riaprire l’ambasciata d’Italia a Santo Domingo, per “onorare gli storici legami che esistono tra Italia e Repubblica Dominicana”.
“Lo sviluppo socioeconomico del mio Paese è stato segnato dal ruolo che hanno giocato influenti famiglie italiane – ha evidenziato l’ambasciatrice -, oltre che dal peso che rappresentano gli oltre 150mila turisti italiani che ogni anno visitano la nostra meravigliosa isola”.
Non è la prima volta che Peggy chiede all’Italia di riaprire l’ambasciata. E non è la prima volta che un rappresentante delle istituzioni dominicane pone l’accento sulla necessità di riavere a Santo Domingo un presidio diplomatico italiano di primo livello. Cristina Lizardo, presidente del Senato dominicano, durante l’ultimo Forum Italia – America Latina e Caraibi, aveva chiesto la stessa cosa, parlando alla Camera dei Deputati di Roma.
Dunque la Repubblica Dominicana sente la necessità di riavere sul proprio territorio una ambasciata italiana, anche perché sa che sono tantissimi i dominicani che mantengono forti rapporti con la Penisola. Per il governo e le istituzioni della RD è quindi importante la presenza dell’Italia nell’isola Hispaniola. L’Italia pensa la stessa cosa? A giudicare dalla sentenza del consiglio di Stato, contraria alla decisione del Tar di riaprire la nostra ambasciata, non sembra.
Come italiani residenti nella RD ci piacerebbe essere maggiormente considerati delle nostre istituzioni. Dobbiamo ringraziare Peggy Cabral ancora una volta, come abbiamo fatto a suo tempo con Cristina Lizardo, per l’interesse dimostrato verso un tema sentitissimo dai connazionali residenti nell’isola caraibica. Da parte italiana, invece, sulla questione che riguarda l’ambasciata a Santo Domingo, oltre a voci e rumors, silenzio assoluto. Un silenzio che diviene giorno dopo giorno più assordante.
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