Si e’ conclusa con un sorpasso al fotofinish la corsa per Palazzo Chigi, ma Giuliano Amato, maestro del fair play non ha fatto una piega e ha anzi plaudito al suo competitor Enrico Letta che in corner gli ha strappato l’incarico di presidente del consiglio. ‘Assolutamente si”, ha infatti risposto il dottor sottile ai cronisti che, girando il coltello nella piaga, gli hanno chiesto se fosse soddisfatto per la decisione di Napolitano. E’ accaduto che nella giornata-chiave per il futuro governo, proprio quando Napolitano giocava la carta Letta, Amato si sia trovato nella capitale per una serie di iniziative pubbliche programmate tempo addietro.
Poco dopo mezzogiorno e’ arrivato al Vittoriano per presentare, in qualita’ di presidente della Treccani, la mostra dedicata ai 500 anni del ‘Principe’ di Machiavelli. Ovvio che sia stato preso d’assalto da cronisti e telecamere che lo hanno infastidito non poco (e questa volta non ha nascosto la sua irritazione: ‘ma che siete ossessionati da me?’).
Lasciato il caos alle spalle, Amato si e’ diretto a palazzo Giustiniani per la presentazione del libro ‘La Repubblica del presidente’. Qui ha colto l’occasione per esaltare il ruolo che sta svolgendo il presidente Napolitano definito, con una metafora automobilistica, ‘il motore di avviamento’ che fa ripartire la macchina politica quando e’ in panne.
Il capo dello Stato ‘e’ come un motore di riserva che, se si inceppa la macchina del circuito governo-Parlamento, entra in funzione. E’ un motore che non sostituisce questo meccanismo ma e’ come se fosse un motore di avviamento, da azionare per accendere l’auto quando si spegne’, ha detto Amato. Ma Napolitano, rispetto a questo principio generale avrebbe, per l’ex premier, una marcia in piu’ per fronteggiare il caso italiano, ossia la sordita’ delle forze politiche. ‘Cosa ci mette Napolitano di piu’ in tutto cio’? Alle prese con un sistema politico-istituzionale non molto diverso dalla mia Panda del ’90 – ha spiegato sorridendo Amato – lui e’ come il motorino di avviamento, il cui uso e’ frequente perche’ l’auto si spegne con facilita”. Ed e’ sotto gli occhi di tutti come in questo settennato sia ‘stato necessario che Napolitano intervenisse, non in sostituzione di qualcuno o qualcosa, ma per riaccendere la macchina’.
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