A gennaio il tasso di disoccupazione è pari al 12,9%, in aumento di 0,2 punti percentuali rispetto al mese precedente e di 1,1 punti nei dodici mesi: le stime provvisorie dell’Istat mettono il dito nella piaga, visto che si tratta del dato peggiore sia dall’inizio delle serie mensili (gennaio 2004) che dall’inizio delle serie trimestrali (primo trimestre 1977). Il numero di disoccupati, pari a 3 milioni 293 mila, aumenta dell’1,9% rispetto al mese precedente (+60 mila) e dell’8,6% su base annua (+260 mila). Drammatico soprattutto il dato della disoccupazione giovanile: i disoccupati tra i 15 e i 24 anni sono 690 mila, l’incidenza dei disoccupati di 15-24 anni sulla popolazione in questa fascia di età è pari all’11,5%, in aumento di 0,3 punti percentuali rispetto al mese precedente e di 0,8 punti su base annua.
Il tasso di disoccupazione dei 15-24enni, ovvero la quota dei disoccupati sul totale di quelli occupati o in cerca, è pari al 42,4%, in aumento di 0,7 punti percentuali rispetto al mese precedente e di 4 punti nel confronto tendenziale. Guardando all’intero 2013, l’Istat registra che l’occupazione diminuisce di 478.000 unità (-2,1%): tra il 2008 e il 2013, ovvero lungo l’arco della crisi, si registrano ben 984 mila occupati in meno.
La riduzione rimane più forte nelle regioni meridionali (-4,6%, pari a -282.000 unità). Prosegue il calo dell’occupazione maschile (-2,6%, pari a -350 mila) e torna a ridursi quella femminile (-1,4%, pari a -128 mila). La discesa del numero degli occupati riguarda i 15-34enni e i 35-49enni (rispettivamente -482.000 unità e -235.000 unità), cui si contrappone la crescita degli occupati con almeno 50 anni (+239.000 unità). Il tasso di occupazione si attesta al 55,6%, 1,1 punti percentuali al di sotto del 2012. La riduzione dell’indicatore riguarda entrambe le componenti di genere e tutte le ripartizioni, specie il Mezzogiorno. Tra il 2012 e il 2013 l’occupazione italiana cala di 500.000 unità, con il tasso di occupazione che si attesta al 55,3% (-1%). "La disoccupazione è al 12,9%. Cifra allucinante, la più alta da 35 anni. Ecco perché il primo provvedimento sarà il JobsAct" scrive su Twitter il premier Matteo Renzi, mentre era in corso il Consiglio dei ministri. "Sono dati drammatici e che confermano l’assoluta urgenza di un ‘Piano del Lavoro’ che si occupi di creare nuova occupazione piuttosto che mettere mano, ancora una volta, alle regole" afferma il segretario confederale della Cgil, Serena Sorrentino.
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