Cinquantesima fiducia del governo Renzi, siamo ormai in uno Stato sotto ricatto di pochi parlamentari, ormai la democrazia è solo una bella parola che si trova sull’enciclopedia della Tracanni. Follia pura porre su argomenti etici la fiducia, ma d’altra parte Renzi e compagnia non potevano fare altrimenti. Del resto così come ripresentato, del disegno di legge iniziale rimane poco o niente, nemmeno il nome. Eppure il premier ha dichiarato: "Siamo davvero ad un passo da una legge storica, che assegnerà finalmente, dopo un ritardo insopportabile, diritti concreti e pieni alle coppie gay”. Chi ci capisce è bravo.
Ancora una volta Renzi ha dimostrato di essere nelle mani di Alfano e Verdini. “Meglio un pezzo oggi che tutto mai”, così Renzi in una sua dichiarazione di qualche giorno fa; ma sì, tanto chi se ne frega, ennesima retromarcia a discapito di un popolo a cui sono state fatte promesse non mantenute. Poveri illusi.
Cosa resterà di questa legge? Poco o niente. Allora non era meglio lasciare le cose così com’erano? Dove sono i catto-dem che minacciavano? Ancora una volta sono stati messi all’angolo dalla destra; ma del resto cosa vuoi aspettarti dalla politica italiana figlia di un cabarettista?
Mi ha fatto ridere il sen. Zanda: "Entro la fine della legislatura corsia preferenziale per ddl adozioni". Ci prendete per i fondelli, per stupidi? Eravate a un passo dall’approvazione e ve la siete fatta addosso, come hanno detto i Cinque stelle, e forse mai come in questo caso hanno ragione; se non siete riusciti adesso ad approvare le adozioni cosa vi fa pensare che potrete riuscirvi domani? Ma Renzi twitta festoso: "L’accordo sulle unioni civili è un fatto storico per l’Italia. È davvero #lavoltabuona". Come no.
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