Tanti auguri, cari lettori, di buon anno nuovo. Il 2014 sia per voi un anno migliore di quello appena trascorso, siano 12 mesi di soddisfazioni, di gioia, di crescita personale ed economica.
Il 2013 è stato un anno difficile, lo sappiamo bene anche noi di ItaliaChiamaItalia: quante difficoltà e ostacoli ha dovuto affrontare la nostra squadra, per poter continuare a lavorare; quante testate, io personalmente, ho dato contro il muro, ogni volta che al nostro progetto mancava l’ossigeno per andare avanti. Per fortuna anche io, da qualche parte nel cielo, ho la mia buona stella; e per fortuna ho anche qualche amico con la A maiuscola che quando si è trattato di darci una mano lo ha fatto senza pensarci due volte. E grazie a Dio il lavoro premia, in ogni caso: così che il nostro quotidiano online è cresciuto moltissimo, quest’anno, nonostante le difficoltà.
E’ stato per noi un anno, tutto sommato, da non dimenticare: per diversi mesi abbiamo superato – riguardo il numero totale di visite uniche – testate giornalistiche nazionali e blasonate; e qualche settimana fa siamo finiti su tutti i giornali che contano, persino in alcuni tg, con il nostro scoop che raccontava di alcune dichiarazioni di Silvio Berlusconi pronunciate durante l’incontro con i giovani del Buon Governo a Villa Gernetto. Un giornale, ItaliaChiamaItalia, diverso da tutti gli altri: con un piede nel Palazzo e l’altro sul territorio, pronto ad ascoltare l’opinione pubblica e a interpretarla, alcune volte formarla persino.
Siamo diventati nel corso degli anni un megafono per tanti italiani, residenti in Patria e oltre confine, che grazie a noi hanno la possibilità non solo di informarsi, ma di farsi sentire, esprimere la propria opinione, partecipare al dibattito. Un giornale all news e completo: non solo notizie, ma commenti, interviste, opinioni, analisi.
Gli eletti all’estero? Ormai parlano attraverso il nostro giornale. Siamo proprio noi, che non riceviamo nemmeno un centesimo di contributo pubblico, la loro voce. Scelgono ItaliaChiamaItalia per lanciare proposte e iniziative importanti, perché sanno che attraverso le nostre pagine possono raggiungere le comunità italiane in ogni parte del mondo. Gli altri giornali "dedicati", le altre agenzie, non sanno ascoltare: spesso sono testate dirette da direttori che non scrivono, da giornalisti che non interpretano, che non intervistano, ma che sanno solo copiare e incollare comunicati stampa. Noi andiamo oltre, noi approfondiamo, e per questo i lettori ci apprezzano e ci seguono con sempre maggiore affetto.
Si continua a parlare di circoscrizione estero e di voto oltre confine: anche di recente, il ministro degli Esteri, Emma Bonino, ha dichiarato che è necessario rivedere il voto degli italiani nel mondo. Chi non paga le tasse, ha fatto capire la titolare della Farnesina, forse non dovrebbe poter votare. E’ un concetto che Silvio Berlusconi espresse anni fa, nel 2006, ovvero quando per la prima volta gli italiani oltre confine poterono votare per corrispondenza dei propri rappresentanti a Roma: allora domandammo al Cavaliere "caro Silvio, perché ci prendi a calci?", ricordandogli che gli italiani nel mondo le tasse le pagano e come. E’ lo stesso concetto che alcuni eletti all’estero si sono affrettati a chiarire al ministro Bonino. Detto questo, noi – pur non apprezzando il ministro radicale, come abbiamo avuto modo di spiegare in recenti interventi – vogliamo prendere ciò che di buono ha detto il capo della diplomazia italiana: il voto oltre confine è da rivedere. Come? Aspettiamo dettagli, per capire meglio.
A livello nazionale, il 2013 ci ha "regalato" un altro governo tecnico: Enrico Letta, votato da nessun italiano, è stato scelto da Re Giorgio, votato da nessun italiano, per guidare un governo supportato da una stranissima maggioranza, composta da parlamentari, votati da nessun italiano, che alla fine l’unica cosa a cui tengono davvero è la propria poltrona, il proprio stipendio. Generalizzare è sempre sbagliato, c’è chi lavora sul serio e si fa in quattro: ma quanti sono quelli "sani" e quanti hanno la "rogna"?
Nel 2013 nuovi partiti sono nati, altri sono scomparsi. Il nostro presidente del Consiglio, insieme ai suoi ministri, continua a dire che questo è il governo delle riforme, che il 2014 sarà l’anno che ci porterà a raggiungere alcuni importanti obiettivi: legge elettorale, riforme costituzionali e quindi abolizione del bicameralismo perfetto, diminuzione del numero dei parlamentari, fra l’altro. L’augurio è che tutto questo non resti soltanto l’ennesimo libro dei sogni, ma che gli obiettivi prefissati vengano raggiunti. Altrimenti ancora una volta la politica si coprirà di ridicolo e avranno ragione quelli che sostengono che solo una vera rivoluzione, dal basso, potrà rimettere le cose a posto.
Il 2014 sarà un anno importantissimo per l’Italia, per il governo del BelPaese, per la politica nazionale: prepariamoci fin d’ora, per essere pronti a tutto.
Una cosa è sicura: voto agli italiani nel mondo o no, eletti all’estero o no, circoscrizione estero o meno, elezioni anticipate o no, Letta o non Letta, ItaliaChiamaItalia ci sarà sempre. Per voi, che ci leggete ogni giorno; ma anche per noi, che ci crediamo, continuiamo a farlo, perché amiamo ciò che facciamo. Il nostro è un mestiere che forse non arricchisce come altri, ma riempie di soddisfazioni di altro genere. E per noi questo conta più di ogni altra cosa. Continuate a seguirci come e ancor più di quanto avete fatto durante l’ultimo anno. Invitate altri amici a fare lo stesso. Sosteneteci con le vostre donazioni, se apprezzate il nostro lavoro, e dateci la cosa più preziosa che avete: il vostro tempo. Ogni giorno, più volte al giorno, italiachiamaitalia.it: se inizierete a farlo, non potrete più farne a meno. Augurissimi a tutti voi.
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