Tito Boeri, presidente Inps, in un colloquio con Repubblica replica a Matteo Salvini, ma anche a Di Maio e Tria, che – dopo i suoi recenti rilievi sulle politiche economiche del governo – lo accusano di fare politica: “E’ una colossale sciocchezza. Chi mi conosce lo sa: ho sempre detto quello che penso, senza mai preoccuparmi di chi fosse a Palazzo Chigi…”.
La prova? A volerlo cacciare per primo è stato proprio Renzi, che l’aveva nominato nel dicembre 2014. Salvini? “Non l’ho mai incontrato, e forse a questo punto è meglio così…” mentre “Di Maio l’ho incontrato due volte, mi è sembrata una persona ragionevole, disposta ad ascoltare”.
Dunque Boeri non ci pensa nemmeno a dimettersi: “E perché mai? Il mio incarico scade nel febbraio 2019. Fino ad allora io non mi muovo di qui. Ho un mandato, e lo porto a termine”, “se mi vogliono cacciare prima, lo facciano. Se no, se ne riparla con l’anno nuovo. Certo, con l’aria che tira diciamo che non mi aspetto una riconferma…” e “mi mancheranno le corse all’alba, al Circo Massimo, coi miei amici runner. A quell’ora Roma, deserta, è davvero la Grande Bellezza…”.
Sull’immigrazione non cambia idea: “Va contrastata quella irregolare, ma l’unico modo per farlo è aumentare quella regolare”, “in Italia c’è una forte domanda di lavoro immigrato”, gli immigrati fanno “tanti lavori che gli italiani non vogliono più fare“.