L’Italia e’ sulla strada giusta e il populismo, sempre pronto a cavalcare il disagio anti-austerity, ‘non vincerà’, a pochi mesi dalla scadenza naturale della legislatura e dalle nuove elezioni politiche. Il governatore di Bankitalia, Ignazio Visco, e’ netto nelle sue valutazioni, convinto che, come ribadito oggi nel corso di un seminario, i correttivi fiscali nell’Eurozona ‘semplicemente non possono essere rinviati’.
Il dibattito, afferma Visco in un’intervista alla Cnn, ‘non e’ ancora iniziato realmente e cosi’ dobbiamo ancora vedere cosa succedera’: credo non sia interesse di nessuno andare contro le misure di austerita”, osserva, in merito all’ipotesi che il populismo contro l’austerity possa diventare argomento di punta della campagna elettorale. ‘Non e’ nell’interesse del Paese, lo potrebbe essere nell’interesse di alcuni, ma e’ qualcosa che non vincera”, dice il governatore, a Tokyo per le assemblee annuali di Fmi e Banca Mondiale. Non ci sono stati, prosegue Visco, ‘atti visti altrove’, quanto ad azioni anti-austerity. Gli aggiustamenti ‘sono stati forse fatti, e su certe basi, in modo piu’ importante che altrove e la ragione e’ che l’Italia e’ un Paese che ha tuttavia un settore privato che sta ancora aiutando’. Il debito del settore privato ‘e’ molto meno che in molti altri Paesi e il debito delle famiglie e’ il piu’ basso’, cosa che aiuta ad assorbire ‘lo shock, anche se bisogna vedere per quanto tempo. E questo e’ molto importante. La mia impressione e’ che molti aggiustamenti abbiano preso piede’.
Pur con la crisi dell’Eurozona in corso, il governatore si dice ‘molto piu’ fiducioso di un anno fa sia sotto il profilo politico sia collettivo’, mentre l’ipotesi di ‘rottura’ della moneta unica e’ inaccettabile, in quanto, ‘come detto dal presidente della Bce, Mario Draghi, e’ irreversibile’, a maggior ragione dopo provvedimenti quali il fiscal compact. La politica monetaria unica, a conferma della visione d’insieme, sta in questo momento ‘offrendo una sorta di ponte’, in attesa che il risanamento si consolidi. I tassi di interesse dell’Italia ‘sono sostenibili anche oltre il 5%, ma il problema, piu’ che la sostenibilita’, e’ il costo: e’ estremamente costoso, con un basso tasso di crescita, ma bisogna anche considerare che il 5% e’ stato il livello piu’ basso per molti anni’. In altri termini, ‘si tratta di una cosa relativa, tassi alti, ma sostenibili’.
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