Si è tenuto ieri sera a Palazzo Grazioli il vertice del Popolo della Libertà, durante il quale fra l’altro si è parlato della vicenda kazaka. Silvio Berlusconi si è schierato dalla parte del ministro dell’Interno, Angelino Alfano, finito sotto accusa dalle opposizioni ma anche di buona parte del Pd. “Per noi Angelino Alfano non è in discussione”, avrebbe sottolineato il Cavaliere durante la riunione. Del resto, lo stato maggiore del partito avrebbe chiesto all’uomo di Arcore di non scendere a compromessi sul titolare del Viminale.
Durante il vertice, comunque l’ipotesi di dimissioni da parte di Alfano è stata valutata, ma alla fine scartata. Berlusconi è convinto che non possa essere solo il segretario del PdL a mettere la faccia sul caos del dossier kazako. Ecco che la decisione finale è stata quella di tenere duro e continuare a difendere il ministro dell’Interno, anche perché – è stato il ragionamento – se Alfano dovesse cadere, anche Letta dovrebbe trarne le conseguenze.
Il Cav punta a fare durante l’esperienza dell’attuale esecutivo il più possibile. Silvio vuole le riforme, “per il bene del Paese”, vuole che l’Italia cambi davvero. E il governo Letta può essere una buona occasione per arrivare all’obiettivo.
L’ATTACCO DI REPUBBLICA Intanto sull’edizione odierna di Repubblica si attaccano Berlusconi e il PdL (sai che novità…). E da Palazzo Grazioli viene diramata una nota alle agenzie di stampa: “Stamani il cosiddetto partito de ‘La Repubblica’ supera ogni limite nella smania di attaccare il Presidente Berlusconi. Non solo gli vengono attribuiti, addirittura tra virgolette, giudizi e commenti che non sono stati mai pensati ne’ pronunciati, ma si insinua perfino il dubbio che il Presidente Berlusconi e il Popolo della Liberta’ non siano compatti nel sostegno al Ministro Alfano. Ancora una volta ci troviamo di fronte a resoconti e titoli inventati di sana pianta per spargere veleno sul Popolo della Liberta’ e sul dibattito politico".
Discussione su questo articolo